Secondo una ricerca realizzata recentemente da alcuni demografi dell'Università della California (Ucla), il riscaldamento globale farebbe fare meno figli.
Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista "Demography". Il team coordinato dall’economista Alan Barreca, dell’Institute of the environment and sustainability dell’università della California-Los Angeles aveva notato che agosto e settembre, ossia nove mesi dopo il periodo più freddo dell’anno, sono i due mesi con il maggior tasso di nascite negli Stati Uniti. Il gruppo di scienziati, per poter comprendere questo trend, ha dunque analizzato i dati di 80 anni di nascite negli Stati Uniti.
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Gli scienziati hanno verificato una diminuzione delle nascite nelle zone degli Stati Uniti in cui nove mesi prima vi erano state forti ondate di calore. Ciò sarebbe legato al fatto che il caldo riduce la fertilità maschile, nonostante non faccia comunque diminuire l'attività sessuale.
I ricercatori hanno analizzato l'effetto degli aumenti di temperatura sui tassi di nascite negli Stati Uniti fra il 1931 e il 2010 e hanno riscontrato che i giorni con una temperatura media sopra gli 80 gradi Farenheit (26,6 Celsius) provocano un considerevole declino dei tassi di nascita dagli 8 ai 10 mesi successivi.
Infine, secondo gli studiosi, l'aria condizionata può essere adoperata al fine di compensare i costi sulla fertilità delle alte temperature.
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