Vulvodinia
È un dolore nascosto, silenzioso, ma che per fortuna Giorgia Soleri, influencer ed ex fidanzata di Damiano David frontman dei Maneskin, ha portato alla luce. La vulvodinia è definita una malattia invisibile perché non provoca lesioni fisiche, ma è abbastanza diffusa, sembra infatti che a soffrirne sia il 15% delle donne in età fertile. Ecco di che cosa si tratta e come affrontarla.
Che cos’è la vulvodinia?
Numeri alla mano la vulvodinia è una malattia che è stata riscontrata nel 15 per cento delle donne italiane e si manifesta con dolore forte e senza ragioni alla vulva, ovvero tutta l'area genitale femminile e la pelle all'ingresso della vagina. È importante sapere che non ci sono delle condizioni specifiche per cui si può definire un preciso target di donne che ne soffrono, perché può succedere a chiunque e a ogni età. È più facile che ne soffrano donne in età fertile, ma ciò non toglie che non siano esenti anche le altre fasi della vita come la menopausa.
È difficile convivere con questa malattia, perché molto debilitante e dolorosa. Però è importante anche sapere che si può fare qualcosa per attenuare il dolore.
Sono state riscontrate due tipologie differenti di vulvodinia:
- spontanea, che si manifesta anche in assenza di stimolazione
- provocata, quando avviene per stimolazione, ad esempio la penetrazione o, anche, un semplice tocco.
Altri parametri per distinguerla sono dati dalle aree. Può essere generalizzata, quando si sente male in tutta la vulva, localizzata, quando fanno male punti specifici come, ad esempio, il clitoride o il vestibolo.
Quali sono i sintomi della vulvodinia?
La vulvodinia si manifesta con il dolore, di tipo persistente, e come abbiamo visto può essere localizzato oppure in tutta l'area.
Ci sono diverse tipologie di dolore, quindi le manifestazioni possono essere davvero numerose.
Durante un rapporto sessuale, ad esempio si potrebbe provare una sensazione di brucione, oppure si potrebbe sentire male quando si inserisce all'interno della vagina un assorbente interno.
Il dolore è praticamente costante e può peggiorare, ad esempio, quando si sta seduti. Ci sono problematiche correlate che sono state riscontrate in alcune donne come vaginismo e cistite interstiziale. Tra le altre problematiche emerse anche la sindrome dell'intestino irritabile.
Questa sensazione costante di dolore ha ricadute anche sulla quotidianità, sul come si vivono le relazioni sentimentali e sessuali e sulla salute mentale.
Quali sono le cause della vulvodinia?
Ci sono tantissime motivazioni che possono portare una donna a soffrire di vulvodinia.
Tra le tante si possono ricordare: le infezioni, una predisposizione genetica alle infiammazioni, parti o traumi che hanno portato alla lesione del nervo pudendo, rapporti sessuali o interventi di tipo chirurgico
- predisposizione genetica alle infiammazioni
- lesioni del nervo pudendo dovute al parto a o traumi
- ipercontrattilità vulvo-perineale
- alterazioni genetiche
- traumi derivanti da rapporti sessuali
- visite o interventi chirurgici ginecologici.
La vulvodinia può essere causata da un problema con i nervi che forniscono la vulva.
Questo danno ai nervi potrebbe essere causato da:
- precedente intervento chirurgico
- parto
- nervi intrappolati
- una storia di grave mughetto vaginale
La vulvodinia non è contagiosa. Non ha nulla a che fare con l'igiene personale e non è un segno di cancro. A volte la causa esatta della vulvodinia non viene mai trovata.
Attenzione anche a ciò che si fa nella vita di tutti i giorni come bicicletta oppure vestire con abiti attillati.
Come si può curare la vulvodinia?
La vulvodinia può essere trattata, a partire da qualche modifica quotidiana che può riuscire a ridurre i sintomi:
- indossare biancheria intima di cotone e gonne o pantaloni larghi
- evitare prodotti per l'igiene profumati, come salviette femminili, bagnoschiuma e sapone (un emolliente è un buon sostituto del sapone)
- applica impacchi di gel fresco sulla tua vulva per lenire il dolore
- usa la vaselina prima di nuotare per proteggere la vulva dal cloro
- cerca di non evitare il sesso o di non toccare completamente la tua vulva, poiché ciò potrebbe rendere la tua vulva più sensibile.
- Se il sesso è doloroso, prova a trovare una posizione più comoda o fai altre attività sessualmente intime insieme finché non avrai chiesto consiglio, se la penetrazione è dolorosa
- cercare di ridurre lo stress, in quanto può aumentare il dolore della vulvodinia
- per il dolore quando si è seduti, usa un cuscino a forma di ciambella
Consulta un medico di famiglia o un ginecologo se hai un dolore vaginale persistente.
È improbabile che la vulvodinia migliori da sola e alcuni dei trattamenti sono disponibili solo su prescrizione medica, infatti ci sono anche altre cause di dolore vulvare che devono essere escluse. Non ci si può fare un'autodiagnosi, quindi in presenza di problematiche che potrebbero essere collegate alla vulvodinia è sempre bene chiedere un colloquio con un medico. Che farà tutte le verifiche del caso.
Oltre a una modifica delle abitudini si può ricorrere a una terapia farmacologica, che il medico stabilirà sulla base di ciò che è emerso dai controlli.
Se viene diagnosticata un'alterazione spastica della muscolatura perineale-vulvare potrebbe venire suggerita anche una riabilitazione del pavimento pelvico.
11 Novembre: VULVODYNIA DAY
L'Associazione VulvodiniaPuntoInfo ONLUS ha ufficialmente proclamato l'11 novembre come la Giornata Internazionale della Vulvodinia, denominata VULVODYNIA DAY. Questa iniziativa è stata presa per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vulvodinia, una condizione di dolore cronico localizzato nell'area genitale esterna che colpisce una donna su sette in tutto il mondo. In Italia, la malattia coinvolge circa 4 milioni di donne, rendendo difficile compiere attività quotidiane come camminare o vestirsi e influenzando negativamente la sfera sessuale e riproduttiva.
L'obiettivo principale della Giornata è quello di fornire sostegno alle donne affette da questa patologia, oltre a aumentare la consapevolezza pubblica su una malattia ancora poco conosciuta. L'Associazione ha avviato una campagna sui social media con l'hashtag #VULVODYNIADAY e ha creato una petizione ufficiale per il riconoscimento della vulvodinia, disponibile su www.unafirmaperlavulvodinia.it. Questo sforzo mira a raggiungere le donne che potrebbero non avere accesso alle informazioni necessarie e che stanno cercando cure per la vulvodinia.
Fonti articolo: NHS e Humanitas