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Influenza A, vaccino sì o no?

di Angela Bisceglia - 06.10.2009 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Abbiamo chiesto a Antonio Clavenna, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto Mario Negri di Milano, se e quando è consigliabile vaccinare i bambini e le donne in gravidanza.

E' consigliabile vaccinare i bambini anche se non appartengono alle categorie di rischio elencate? E le donne in gravidanza? Ne abbiamo parlato con il dott. Antonio Clavenna, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto Mario Negri di Milano.

Vaccinare o no i bambini? I bambini sani non rientrano tra le prime categorie alle quali sarà offerta la vaccinazione (anzi, sono tra gli ultimi posti), quindi per loro la vaccinazione non sembra poi così necessaria. “La vaccinazione dei bambini sani può essere utile innanzitutto come intervento per ridurre la diffusione del virus ed evitare l’espandersi della pandemia, visto che i bambini, soprattutto se frequentano asili e scuole, sono tra le categorie a maggior rischio di contagio” premette il dott. Clavenna.

“Per il resto, quella di vaccinare o no i propri figli è una scelta individuale della famiglia, che deve tener conto da un lato che i bambini sono più a rischio di ammalarsi, dall’altro che, se anche dovessero contagiarsi, hanno un minor rischio di complicanze e di ricoveri ospedalieri.

Diverso invece il discorso per i bambini che presentano malattie croniche, perché nel loro caso i benefici della vaccinazione sono superiori agli eventuali rischi, considerato che si tratta di categorie che più facilmente possono andare incontro a complicanze”.

Prevenire l'influenza Le regole più efficaci di prevenzione sono state racchiuse in uno slogan del National Health Service inglese: “Catch it, bin it and kill it”, e cioè: “Cattura il virus nel fazzoletto, gettalo nella spazzatura e uccidilo lavandoti le mani”

In gravidanza, meglio vaccinarsi

con il virus A le donne in gravidanza hanno un maggior rischio di complicanze rispetto all’influenza stagionale”

E’ vero che, col diffondersi del contagio, il virus potrebbe potenziarsi? “I virus sono molto variabili e possono mutare, ma la mutazione può avvenire sia in meglio che in peggio: insomma, non è detto che debba diventare necessariamente più aggressivo” sottolinea Clavenna. “Ad oggi (l'intervista è dell'inizio di ottobre) però possiamo affermare che, nonostante i timori iniziali, dovuti alla rapidità di diffusione del virus e alla sua novità, sulla base dei dati epidemiologici finora disponibili si tratta di una forma di influenza che non sembra essere più pericolosa di quella stagionale”.

Attenzione all’uso inappropriato di antivirali! “Gli studi sinora condotti hanno dimostrato un modesto beneficio dei farmaci antivirali, sia negli adulti che nei bambini, nelle influenze stagionali” avverte il dott. Antonio Clavenna. “Non solo: un utilizzo improprio può favorire lo sviluppo di resistenze (alcuni ceppi di AH1N1 resistenti sono già stati segnalati) e l’insorgere di effetti indesiderati, come nausea, vomito, diarrea fino a casi di delirio e allucinazioni. Per questi motivi il trattamento con antivirali deve essere valutato attentamente dal medico (che lo potrà riservare eventualmente solo ai pazienti a rischio complicazioni) e mai deciso dal paziente di propria iniziativa. Gli antivirali non hanno invece alcuna efficacia nel prevenire l’influenza!”

Vaccinarsi o no contro l’influenza stagionale? Valgono le regole di tutti gli altri anni: è consigliabile se si appartiene ad una delle categorie a rischio, così come se si è nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Negli altri casi è una scelta individuale.

Info sul sito del ministero della salute www.fermailvirus.it.

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