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Come diventare una famiglia zero rifiuti in dieci mosse

di Giulia Foschi - 29.05.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Ridurre al minimo la produzione di rifiuti è possibile: iniziamo da un percorso in dieci punti, piccoli gesti quotidiani per vivere meglio e fare qualcosa di davvero concreto per l'ambiente

In questo articolo

Come diventare una famiglia zero rifiuti

Adottare la prospettiva e la pratica di una vita a zero rifiuti migliora l'ambiente circostante, il bilancio familiare e anche le proprie relazioni. E rende anche tutto il mondo più sostenibile. Dall'esperienza di Jérémie Pichon e Benedicte Moret, autori de "La famiglia Zero Rifiuti (o quasi)" (ed. Sonda), vi proponiamo dieci sfide per iniziare a cambiare prospettiva: tanti spunti che abbiamo trovato nel loro volume,ricco di consigli, esperienze pratiche e aneddoti divertenti, tutto basato sulla loro esperienza.

1. Acquistare i cibi con un tupperware o un barattolo

Sono davvero tanti i prodotti che si possono acquistare sfusi:

  • legumi e frutta secca,
  • riso,
  • semola,
  • pasta,
  • zucchero,
  • tè e caffè,
  • cereali,
  • biscotti,
  • anacardi,
  • uva passa,
  • frutta a guscio e semi,
  • oli,
  • vini,
  • prodotti per la casa come liquido per lavastoviglie e detersivo per bucato.

La merce sfusa è la soluzione chiave per avere zero rifiuti e ha il vantaggio di ridurre i costi: dal 20 al 40% in meno rispetto ai prodotti confezionati.

Scegliete tupperware di vetro, che oltre a essere riciclabile non trasmette molecole di plastica al cibo riscaldato nel forno a microonde, sacchetti di stoffa, ancora meglio se fatti in casa con vecchie camicie o lenzuola bucate, cassette o cartoni, vasetti di vetro delle marmellate o dei pelati, barattoli e scatole di metallo di tutti i tipi: tutto quello che vi serve per personalizzare la cucina.

2. Non accettare più solo un sacchetto di plastica

Se non volete che le tartarughe muoiano a causa dei sacchetti di plastica, non prendeteli. Così come materie plastiche e imballi inutili. Non è difficile, basta pensarci, dire di no e portarsi delle alternative da casa. Il rifiuto è il primo passo.

3. Organizzare un aperitivo in casa senza sprechi

Anche l'happy hour può essere a zero rifiuti. Al posto di chips, arachidi e pistacchi preparate tortine salate e focaccine, olive in vasetto di vetro, verdure crude con salsa di yogurt, paté con pane fatto in casa, hummus… tutto ciò che vi viene in mente e che non comporti l'utilizzo di imballi e confezioni inutili.

Scegliete anche succhi di frutta e alcolici in bottiglie di vetro.

Inoltre, l'aperitivo può essere l'occasione per regalare un piatto zero rifiuti agli amici, dimostrando con un esempio pratico che un altro stile di vita è possibile, buono e originale.

4. Acquistare abbigliamento usato

Secondo la Commissione europea, la moda è il secondo settore più inquinante, subito dietro l'industria petrolifera. Nei Paesi in cui si produce abbigliamento, i corsi d'acqua sono inquinati dagli scarichi di prodotti tossici utilizzati dall'industria tessile, e nei Paesi in cui questi indumenti vengono importati il lavaggio meccanico dei tessuti e il loro smaltimento provocano l'emissione di sostanze tossiche nell'ambiente. Acquistando abiti di seconda mano, eviterete sia tutti gli imballi sia una nuova produzione che genera enorme inquinamento.

Un'idea? Fate shopping nei vostri armadi e organizzate uno swap party con le amiche, che comprenda anche i vestiti dei bimbi!

5. Offrire regali senza rifiuti

Scegliere regali alternativi non è difficile:

  • puntate sull'usato tramite mercatini e siti web come subito.it o coseinutili.it,
  • scegliete un regalo immateriale - un weekend, uno spettacolo, il biglietto per un museo, un pasto, un biglietto del treno -,
  • o il regalo artigianale: un disegno, un dipinto, una sciarpa a maglia o un maglioncino, una borsa cucita a mano, marmellate fatte in casa, cosmetici, una bottiglia decorata, una scatola di metallo old school, dei vasetti personalizzati per la cucina.

Non imballate o, meglio, avvolgete i regali con materiali riciclabili:

  • giornali,
  • carta dell'ufficio,
  • stoffa riciclata.

In seguito, potete anche decorarli.

6. Al bar, dire no al cioccolatino singolo o alla bustina di zucchero

Singoli imballaggi per quantità così piccole sono un'offesa all'ambiente: rifiutate il cioccolatino o la bustina di zucchero, potete sicuramente farne a meno.

7. Organizzare una festa senza piatti usa e getta

L'usa e getta si è diffuso sulla superficie del pianeta come un virus. Le opportunità sono sempre più numerose e la logica è altrettanto incredibile: utilizzare per pochi secondi un materiale ad alto consumo energetico con una durata di vita di centinaia di anni.

Certo, ora c'è il compostabile: mais, bambù, palma... prodotti coltivati con molta acqua, pesticidi ed emissioni di gas serra. La soluzione è a portata di mano: utilizzare stoviglie lavabili.

8. Sostituire il gel doccia con un sapone senza imballo

Al posto del gel doccia, che spesso contiene anche sostanze dannose, scegliete un sapone solido a seconda del tipo di pelle, della tolleranza e delle esigenze di idratazione: sapone di Marsiglia classico, di Aleppo per pelli molto sensibili. Ha il vantaggio di essere sano e privo di imballi di plastica.

9. Ragionare bene su quello che si compra e che si butta

Chiedetevi: ho davvero bisogno di questo prodotto? La domanda può sembrare banale, ma vi aiuterà a evitare un sacco di acquisti inutili. Soprattutto nei supermercati, dove espositori, promozioni e packaging sono tutte insidie da evitare. Evitate lo spreco, in particolare quello dei cibi, conservando eventuali avanzi del pranzo nei tupperware in vetro o nei barattoli per la cena o il pranzo dei giorni successivi. Un lavoro in meno per il giorno dopo!

Riutilizzare, riparare e solo alla fine riciclare

Utilizzate i circuiti dell'usato per vendere e acquistare: web, mercatini, negozi del riciclo, centri di recupero. Riparate e prolungate la vita utile di un prodotto. Noleggiate sci, mobili o un'auto: tanto spreco in meno. E infine riciclate, se non è possibile evitarlo: alcuni prodotti sono disponibili solo in confezione unica. Riduciamoli il più possibile, in modo che il riciclaggio diventi l'ultima risorsa e non un business.

IL LIBRO

"La famiglia Zero Rifiuti (o quasi)" edito da Sonda, è stato scritto da Jérémie Pichon e Benedicte Moret, autori dell'omonimo blog famillezerodechet.com. Le avventure della famiglia zero rifiuti prossimamente usciranno anche a fumetti. Divertentissime, piene di consigli, ma anche di vita quotidiana; per dimostrare che non è sempre facile, ma che facciamo del bene al pianeta e quindi...ne vale la pena. Il fumetto è scritto e disegnato da Bénédicte Moret (la mamma).

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