I dati dello spreco alimentare
La filosofia al centro della giornata del 5 febbraio, quella dedicata alle buone pratiche contro lo spreco alimentare, è un'abitudine che molte famiglie stanno cercando di fare propria. Un circolo virtuoso che parte nei piccoli gesti quotidiani, ad esempio nel non sprecare l'acqua o altri beni di prima necessità che diamo per scontati ma non per tutti lo sono. Secondo l'osservatorio Waste Watcher Observatory on Food and Sustainability (su rilevazione Ipsos), nel 2020 sono state gettate via 1.661.107 tonnellate di cibo nelle case, che arrivano a 3.624.973 tonnellate a livello di filiera. Numeri spaventosi che mettono al centro l'esigenza di non sprecare più del dovuto e anzi, di ottimizzare a casa come fuori casa per evitare che i dati aumentino anche negli anni a venire.
Il tema della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare 2021 è One Health, One Planet: questo è l'ottavo anno consecutivo che la ricorrenza dedicata al no-waste si mette al centro della scena non soltanto domestica ma anche economica, sociale e politica. Secondo i dati raccolti dalla campagna SprecoZero, a livello domestico in Italia sprechiamo circa € 4,9 € a nucleo familiare, per un totale di 6,5 miliardi € complessivi e un costo nazionale di circa 10 miliardi € (includendo gli sprechi di filiera produzione e distribuzione del 2020). Con questo metodo è stato anche calcolato il valore reale dello spreco che ogni famiglia "paga" settimanalmente: 8,70 euro per ogni nucleo familiare.
Sprecare però non è solo una questione economica: ad esso sono legati il rispetto per l'ambiente, la sostenibilità, la necessità di fare la raccolta differenziata sempre (e bene). E ovviamente, come riportano i preoccupanti dati della FAO, anche quello più generale sulla fame nel mondo, che coinvolge circa 700 milioni di persone (dati al 2020). Ecco quindi qualche consiglio per parlare di questi temi con i bambini, integrandoli in attività virtuose quotidiane che hanno grande valore nella filosofia anti-spreco.
Non sprecare cibo e risorse: come spiegarlo ai bambini
Comprare sfuso
In Italia negli ultimi anni si sono diffusi moltissimi negozi di merce sfusa, in cui comprare ciò la merce a peso (dai detersivi alla pasta). In questo modo si acquista esattamente la quantità di prodotto che si usa e si limita lo spreco, adeguandolo al numero di familiari e alle loro abitudini di consumo. Farsi accompagnare dai bambini a fare la spesa sfufa è un bel modo per coinvolgerli anche attivamente: tutto va pesato, così da dare anche un valore quantificabile a bambini piccoli che difficilmente percepiscono il concetto di "spreco". LO sfudo permette anche di acquistare prodotti con pochi imballaggi di plastica, perché si riutilizzano quelli esistenti.
Insegnare ai bambini a non sprecare il cibo
I bambini hanno i loro gusti, è vero. Ma devono anche imparare a mangiare tutto, non soltanto per una questione di benessere fisico ma anche di spreco alimentare. I genitori possono aiutare i bambini a non sprecare cibo non abbondando con le porzioni: meglio servire un piatto adeguato alla fame e all'età del bambino che non una porzione gigante che, spesso, rimane in gran parte nel piatto. In questo modo il bambino non si sentirà sopraffatto dal troppo cibo e, se avrà fame, ne chiederà ancora.
Fare il menù settimanale
Anche questa è un'attività che si può fare settimanalmente con i bambini, chiamati a costruire su una lavagnetta con mamma e papà il menù della settimana. Per i grandi è un modo di ottimizzare la spesa, senza acquistare più del dovuto: se si sa già che martedì a tavola ci sarà del pesce con l'insalata, nel carrello finiranno solo gli alimenti necessari, da abbinare con quelli già in casa. Creare il menù settimanale su una lavagnetta permette anche di coinvolgere i bambini che non sanno scrivere: loro saranno chiamati a disegnare la pietanza in programma per colorare lo schema impostato dai grandi.
Il diario dello spreco
Per i bambini più grandi questo è un buon modo per acquisire consapevolezza di ciò che si spreca: su un diario si può tenere traccia di ciò che si è mangiato ma soprattutto di ciò che si è sprecato. Vederlo su un foglio, nero su bianco, darà più valore a ciò che si lascia nel piatto anche agli occhi di bambini e ragazzi.
Istituire la giornata degli avanzi
Mettere insieme la creatività di tutta la famiglia per organizzare un menù tutto fatto di avanzi può essere una sfida, ma neanche così difficile. Per avanzi si intendono parti di pietanze già cotte e rimaste dopo un pasto ma anche cibi che sono nel frigo o nella dispensa e che devono essere consumati. I bambini saranno gli chef di queste ricette salva-spesa insieme a mamma e papà.
Il riordino della dispensa
Farsi aiutare dai bambini a tenere in ordine la dispensa è importante per tenere d'occhio le scorte di cibo a lunga conservazione senza farle scadere. Proprio nella dispensa si nascondono infatti i nemici della filosofia anti-spreco: pacchi di pasta dimenticati, cibi in scatola abbandonati che vengono lasciati scadere senza che nessuno li impieghi in cucina. Fissare una giornata del mese in cui si fa il punto di ciò che si ha a disposizione, coinvolgendo il bambino nell'inventario e nel riordino, è un buon modo per non sprecare.
Fonti per questo articolo: FAO, "Aumentano gli affamati e la malnutrizione non accenna a diminuire: in un rapporto dell'ONU i dubbi circa la possibilità di raggiungere l'obiettivo Fame Zero entro il 2030"; Spreco Zero, Oservatorio Waste Watchers 2021,