Durante le fasi di sviluppo del cane avremo diversi aspetti da considerare nel suo rapporto con i bambini. Per esempio, i cuccioli sono molto attivi e si eccitano facilmente. Inoltre usano i denti e le zampe per giocare ed esplorare e tendono a rubare gli oggetti che trovano alla loro portata, anche quelli del bambino.
Il cane adulto, che vede “invasa” la sua casa da parte da un neonato, può percepire il bambino in diversi modi a seconda del suo carattere, delle sue esperienze passate: i cani che tendenzialmente hanno dei problemi di ansia, che si stressano facilmente o che sono molto sensibili, possono vedere il bambino come un intruso che sconvolge la loro routine e il loro ambiente; tutto ciò può scatenare ulteriore ansia nell’animale.
In questi casi possono iniziare a comparire comportamenti correlati allo stress e all’ansia come marcare con le urine in diverse parti della casa, o iniziare a montare i proprietari, i bambini stessi o degli oggetti. I cani possono apparire molto agitati e più nervosi rispetto al solito. LEGGI ANCHE: Cane e bambini, consigli per una convivenza sicura
Altre volte il bambino può essere visto dal cane come un qualcosa che appartiene ai proprietari o un concorrente nella ricerca di attenzioni: in questo caso l’animale può manifestare comportamenti che possono essere interpretati dai proprietari come “gelosie” e “dispetti”, ma che in realtà sono manifestazioni legate alla paura di perdere una risorsa così importante come le attenzioni dei proprietari stessi. (LEGGI ANCHE: COME SCEGLIERE IL CANE DI CASA)
Per i cani che durante il loro sviluppo (in particolare durante la fase di socializzazione tra le 3-4 e le 12 settimane di vita) non sono mai venuti a contatto con i bambini, questi potranno apparire come una cosa sconosciuta da evitare e quindi manifestare vari gradi di paura nei loro confronti.
In ultima analisi, per quei cani che hanno un forte istinto predatorio, i bambini possono essere visti come delle prede, proprio perché, soprattutto quando piccoli, emettono suoni più simili a quelli di una preda piuttosto che a quelli di una persona adulta e lo stesso dicasi per gli odori e per i movimenti.
Eventuali problemi comportamentali del cane come l’aggressività possono ovviamente complicare le cose, proprio perché il bambino non è in grado di leggere i segnali emessi dal cane. Per affrontare e prevenire queste situazioni è stato creato da alcuni ricercatori belgi, un dvd interattivo (The Blue Dog) per bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni. Si tratta di un gioco studiato per insegnare ai bambini il modo corretto di relazionarsi con i cani e come leggere e interpretare correttamente il loro sistema comunicativo.
Sempre nell’età adulta possono poi verificarsi situazioni fisiologiche particolari come calore, gravidanza, costituiscono fasi critiche, perché la cagna può essere maggiormente reattiva e, subito dopo il parto, anche maggiormente aggressiva (protegge i cuccioli). LEGGI ANCHE COME FAR ACCETTARE A UN CANE L'ARRIVO DI UN NEONATO
Un’attenzione particolare va rivolta ai cani anziani: questa è sicuramente una fase della vita del cane molto delicata. Il cane è meno attivo, meno tollerante e con minor voglia di giocare; inoltre le patologie legate all’invecchiamento (artriti, sordità, difficoltà visive, dolori, insicurezza, paura, ecc.) possono rendere l’animale più nervoso e preoccupato. Il bambino non capisce i limiti di tolleranza dell’animale anziano.
Nei confronti del bambino l’animale anziano può manifestare di conseguenza un’aggressività diretta (es. da dolore provocato dal contatto con il bambino), o un’aggressività indiretta (es. da paura perché ha magari associato il bambino a una situazione per lui dolorosa e quindi manifesta comportamenti aggressivi per prevenire il ripetersi di un contatto o di un’interazione per lui dolorosa).
La presenza e la supervisione di un genitore può sicuramente prevenire vari problemi e facilitare la relazione del cane con il bambino.