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Le espressioni dei gatti sono comprensibili solo per alcune persone. Lo dice la scienza

di Sara De Giorgi - 04.12.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo un recente studio americano, le espressioni dei gatti non sarebbero del tutto indecifrabili. Esistono, secondo i ricercatori, alcune persone, con caratteristiche ben precise, che riescono a identificare gli umori dei nostri amici felini. Ecco quali sono.

I gatti sono enigmatici e i loro umori sono difficilmente interpretabili. Ma, secondo una nuova ricerca portata avanti dall'Università di Guelph (Canada), alcune persone avrebbero la capacità di decifrare, più di altre, i volti dei gatti, comprendendo le sottili differenze in grado di rivelare i loro umori.

In particolare, dallo studio è emerso che sia le donne sia le persone con esperienze da veterinari sono state particolarmente brave a riconoscere le espressioni dei gatti. Tra esse, sono risultate performanti anche quelle che hanno riferito di non provare un forte attaccamento per i gatti.

«La capacità di leggere le espressioni facciali degli animali domestici è fondamentale per la valutazione del loro benessere. La scoperta secondo cui alcuni sono eccezionali nel leggere questi indizi sottili suggerisce che si tratta di un'abilità che anche altre persone potrebbero apprendere», ha dichiarato il prof. Lee Niel, che ha guidato lo studio con la Prof. Georgia Mason, entrambi del "U of G's Campbell Centre for the Study of Animal Welfare“.

«Questo studio è il primo ad esaminare una più ampia gamma di stati emotivi negativi, tra cui paura e frustrazione, negli animali, e i loro vari stati emotivi positivi", ha detto Mason.

La ricerca, pubblicata recentemente nel numero di novembre di Animal Welfare, ha coinvolto più di 6300 persone provenienti da 85 paesi: ad esse è stato chiesto di guardare 20 brevi video online di gatti, tratti da una raccolta di 40 video presenti principalmente su YouTube, e di completare questionari online.

I video mostravano gatti che sperimentavano stati emotivi positivi o stati negativi ed erano tutti incentrati sul viso dell'animale: occhi, muso e bocca. Ai partecipanti è stato chiesto di giudicare, per ogni gatto, se era in uno stato positivo, negativo o di indicare se non erano sicuri. Il 13% dei partecipanti ha dato risposte molto interessanti e i ricercatori hanno chiamato informalmente questo gruppo di persone "the cat whisperers".

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Il gruppo dei "the cat whisperers" era composto soprattutto da donne e da veterinari o "tecnici veterinari". Anche i partecipanti più giovani hanno ottenuto un punteggio migliore rispetto ai più anziani.

«Il fatto che le donne abbiano generalmente avuto un punteggio migliore rispetto agli uomini è coerente con le ricerche precedenti, le quali hanno dimostrato che le donne sembrano decodificare meglio le manifestazioni non verbali di emozioni», ha detto la prof. Mason. Sorprendentemente, essere amanti dei gatti non ha fatto alcuna differenza.

«La nostra scoperta potrebbe aiutare a rafforzare il legame tra proprietari e gatti, e anche a migliorare la cura e il benessere dei nostri felini», ha detto il prof. Niel.

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