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Bonus affitto e mutuo 2024

di Ines Delio - 27.03.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Tra le nuove misure a sostegno di famiglie e lavoratori, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto il bonus affitto e mutuo: a chi è rivolto

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Bonus affitto e mutuo

Tra le misure a sostegno di lavoratori e famiglie, introdotte o confermate dalla Legge di Bilancio 2024, ci sono anche quelle in favore di chi vive in affitto o ha stipulato un mutuo per l'acquisto della casa. Scopriamo quali sono i requisiti per ottenere il nuovo bonus affitto e mutuo.

Tutti i bonus affitto e mutuo del 2024

Prima di esaminare più da vicino il bonus affitto e mutuo, ecco una breve panoramica delle misure a cui è possibile accedere quest'anno, rivolte a giovani, famiglie o lavoratori dipendenti.

  • Bonus affitto 2024, ossia la detrazione Irpef prevista per gli inquilini a basso reddito.
  • Bonus affitto giovani 2024, destinato ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni.
  • Contributo affitti per studenti fuori sede, con detrazione fiscale del 19% del canone annuo di locazione sottoscritto dagli studenti universitari fuori sede che rispettano determinati requisiti.
  • Bonus mutuo prima casa, ovvero la possibilità di usufruire di una garanzia massima dell'80%, a valere sul Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, sulla quota capitale dei mutui.
  • Bonus affitto e mutuo, che rientra nei fringe benefit e che quindi è rivolto esclusivamente ad alcune categorie di lavoratori dipendenti.

Bonus affitto e mutuo 2024

In materia di mutui e affitti, la novità di quest'anno è il bonus affitto e mutuo nella categoria dei fringe benefit. Per l'anno d'imposta 2024, i datori di lavoro potranno decidere di riconoscere ai propri dipendenti un contributo in busta paga per il rimborso dell'affitto o degli interessi del mutuo dell'abitazione principale.

La legge di Bilancio 2024 (in deroga all'articolo 51 del Tuir) stabilisce che "non concorrono al reddito di lavoro dipendente, entro il limite di mille euro, i beni e i servizi prestati e le somme erogate o rimborsate ai lavoratori. Questo tetto sale a 2mila euro se il dipendente ha figli a carico". Ricapitolando:

  • limite di 1.000 euro per tutti i lavoratori, entro il quale è possibile riconoscere beni e servizi esenti da imposte, ordinariamente fissato a 258,23 euro
  • soglia di 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico (under 24 con reddito fino a 2.840,51 euro o di età superiore, se hanno reddito annuale inferiore a 4.000 euro).

Come specificato dalla circolare 5/E dell'Agenzia delle Entrate, pubblicata il 7 marzo, tra i fringe benefit possono rientrare non solo le somme per pagare le bollette (gas, energia elettrica, acqua), ma anche quelle per l'affitto o gli interessi sul mutuo dell'abitazione principale del lavoratore, anche se in affitto o se il mutuo è intestato al marito, alla moglie o a un altro familiare del dipendente.

L'Agenzia fornisce chiarimenti anche sulle modalità per determinare il compenso in natura in caso di prestiti concessi al lavoratore, con particolare riguardo al tasso ufficiale di riferimento (Tur) e sulla riduzione dell'aliquota dell'imposta sostitutiva sui premi di risultato dal 10 al 5%. È, però, importante sapere che, anche in caso di adesione da parte del datore di lavoro, sarà necessario comunque richiedere il bonus, presentando apposita domanda e fornendo la documentazione necessaria allegata alla richiesta.

Novità per alcune categorie di lavoratori

Al fine di sostenere il settore turistico, ricettivo e termale, l'ultima legge di Bilancio riconosce a favore dei lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e per quelli del comparto turistico, inclusi gli stabilimenti termali, un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15%.

La misura si riferisce alle prestazioni rese tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2024 dai lavoratori dipendenti con redditi non superiori a 40mila euro per il periodo di imposta 2023. L'agevolazione è calcolata sulla retribuzione lorda corrisposta per lavoro straordinario in giorni festivi o in periodo notturno. Il datore di lavoro, a partire dalla prima retribuzione utile e, comunque entro il termine di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno, eroga come sostituto d'imposta il trattamento integrativo speciale, indicando poi l'importo nella certificazione unica del dipendente relativa al periodo di imposta 2024.

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