Il "bonus nonni"
L'aiuto dei nonni nella gestione dei nipoti sarà quindi retribuito, ma soltanto durante l'emergenza Coronavirus.
Questa disposizione dà la possibilità a molte famiglie di chiedere il bonus nel caso in cui i figli siano in affidamento ai nonni, come spesso già avviene.
Secondo un report dell'Istat, infatti, quando entrambi i genitori lavorano, nel 60,4% dei casi i bambini sotto i 2 anni vengono lasciati ai nonni. Si sale al 61,3% quando il piccolo ha tra i 3 e i 5 anni. Nella fase del picco del Covid-19 molti nonni avevano scelto un rigoroso lockdown per evitare il rischio di contagio. A partire da giugno, tutto è tornato alla normalità e così il «bonus baby sitter» potrebbe diventare il «bonus nonni».
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A quanto ammonta il bonus
Inizialmente con il Decreto Cura Italia, l'assegno era limitato a 600 euro ed erano previsti prevedeva una copertura pari a 112 milioni di euro. Poi, con il Decreto Rilancio, i fondi sono stati raddoppiati: il bonus avrà un valore massimo di 1.200 euro.
Spiega Claudio Lucifora, docente di Economia alla Cattolica e consigliere del Cnel: «L'obiettivo del bonus era quello di aiutare i genitori entrambi lavoratori che, con l pandemia, non potevano contare né sulla scuola né sui nonni, questi ultimi fuori gioco per il lockdown. Nel momento in cui queste risorse vengono date a tutti, diventano un sussidio generico per le famiglie».
Fondamentalmente, dato che che il bonus può essere richiesto anche in maniera retroattiva, relativamente al periodo 5 marzo - 31 luglio, nulla vieta a chi, durante i mesi estivi, per consuetudine affidava i figli ai nonni, di fare domanda per il bonus.
Conclude Lucifora: "Ragionevole la possibilità che a chiedere il bonus siano anche i genitori in smartworking". Come dire: lo smartworking non è un lavoro di serie B, non si può contemporaneamente lavorare (anche se telelavoro) e curare i figli.
A chi è rivolto il bonus
Il bonus è rivolto a tutte le famiglie, anche affidatarie, con figli minori di 12 anni (in caso di disabilità però il limite di età non c'è).
Il bonus spetta a condizione che:
- nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito
- in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore
- il bonus baby sitter è incompatibile anche con il bonus asilo nido e con il congedo parentale
Come richiedere il bonus
Per richiedere il bonus è possibile:
- inoltrare la domanda online, sul sito dell'Inps
- tramite l'applicazione web, disponibile sul portale dell'Inps
- tramite il Contact center integrato (numero verde 803.164, gratuito da rete fissa, o 06 164.164, da rete mobile con tariffazione a carico dell'utenza chiamante)
- tramite i patronati
In caso di domanda online il percorso è il seguente:
"Prestazioni e servizi" > "Tutti i servizi" > "Domande per Prestazioni a sostegno del reddito" > "Bonus servizi di baby sitting"
Per compilare la domanda, occorre essere in possesso delle proprie credenziali, cioè una tra pin Inps, credenziale Spid, carta d'identità elettronica 3.0, carta nazionale dei servizi. La somma verrà accreditata sul conto corrente bancario o postale, accredito su libretto postale, carta prepagata con Iban o bonifico domiciliato presso Poste Italiane, secondo la scelta indicata all'atto della domanda.