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Quando e come fare richiesta del bonus bebè 2024

di Elena Berti - 24.01.2024 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Come funziona il bonus bebè 2024, a quanto ammonta, chi può richiederlo e che cos'è l'assegno unico universale e chi può fare richiesta

In questo articolo

Bonus bebè 2024

Il bonus bebè 2024 interessa a molte coppie di genitori che stanno per avere un bambino, ma c'è una brutta notizia: non esiste più. L'assegno di natalità, questo il nome esatto del cosiddetto bonus bebè, non viene più erogato dal 2022. Vediamo quindi quali sono altri aiuti a sostegno della genitorialità e come fare richiesta. 

In particolare:

Bonus bebè 2024 sostituito dall’assegno unico

L'assegno unico universale ha sostituito il bonus bebè. Dell'assegno di natalità (conosciuto anche come bonus nascita, bonus maternità o bonus gravidanza) hanno potuto fare richiesta soltanto i genitori di bambini nati fino al 31 dicembre 2021, oppure chi ha avuto adozioni o affidamenti pre-adottivi entro questa data. A partire dal primo gennaio 2022, quindi, è entrato in vigore l'assegno unico universale

Prima, il bonus bebè era erogato ai nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 25.000 euro ed era di 80 euro a figlio ogni mese. Per averlo era necessario, oltre al parametro economico, anche essere cittadini UE o residenti con regolare permesso di soggiorno, essere residenti in Italia, convivere col figlio per cui si faceva richiesta. Per il bonus bebè si poteva fare richiesta entro 90 giorni dalla nascita (o dall'ingresso in famiglia). Vediamo come cambiano le cose.

Che cosa è?

L'assegno unico universale è stato fortemente voluto dal governo Draghi ed è entrato in vigore il primo marzo 2022, ma se ne poteva fare richiesta già dal primo gennaio dello stesso anno. È valido per tutti i nuclei familiari e può essere richiesto dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni del figlio. L'assegno unico non sostituisce soltanto il bonus bebè ma anche: 

  • il bonus alla nascita (800 euro)
  • gli assegni al nucleo familiare
  • gli assegni comunali destinati sempre al nucleo familiare
  • le detrazioni per i figli a carico
  • il fondo prestiti per i neogenitori

A chi spetta

L'assegno unico viene erogato a chiunque ne faccia domanda, indifferentemente dall'ISEE.

Chi non presenta ISEE avrà il contributo di base (che dipende dal numero di figli, dall'età, eventuale disabilità). Presentando l'ISEE, se inferiore a 40.000 euro si potranno avere importi maggiori (per esempio una maggiorazione laddove lavorino entrambi i genitori). 

Esistono però dei requisiti necessari, oltre al fatto di avere almeno un figlio minore di 21 anni, e cioè: 

  • la cittadinanza italiana o UE o il permesso di soggiorno permanente (esistono casi particolari, da verificare con un CAF)
  • essere soggetti alla fiscalità italiana (per esempio, se si lavora all'estero e si pagano le tasse all'estero nonostante la residenza in Italia, non si può richiedere l'assegno)
  • avere residenza o domicilio in Italia 
  • residenza da almeno due anni o contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi

Come vedete, i requisiti sono abbastanza ampi e praticamente tutti possono richiedere l'assegno unico, a meno che non siano privi di regolare permesso di soggiorno o non siano emigrati all'estero ma continuino a mantenere la residenza in Italia (gli iscritti AIRE non possono fare richiesta). 

Per fare richiesta dell'assegno unico universale, che sostituisce il bonus bebè, è sufficiente recarsi sul sito dell'INPS e compilare il modulo, oppure chiedere a un CAF di farlo o ancora rivolgersi al proprio commercialista. 

Per il 2024, l'Inps inoltre ricorda che "le domande per l'Assegno Unico e Universale per i figli a carico (AUU) già presentate valgono anche per le annualità successive, fatto salvo l'onere per gli utenti di comunicare eventuali variazioni da inserire nella domanda (ad esempio per la nascita di un nuovo figlio). Pertanto, non è necessario presentare una nuova domanda AUU per il 2024, sempre che la domanda già trasmessa non sia nello stato di decaduta, revocata, rinunciata o respinta. Ai fini della determinazione dell'importo della prestazione, è necessario presentare invece una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2024: in assenza di ISEE, l'importo AUU sarà infatti calcolato dal mese di marzo 2024 con riferimento agli importi minimi previsti dalla normativa.

Qualora la DSU sia presentata entro il 30 giugno 2024, gli importi eventualmente già erogati saranno adeguati da marzo con la corresponsione degli arretrati."

Quando fare domanda e come richiederlo

La domanda può essere presentata:

  • da uno dei due genitori che esercitano la responsabilità genitoriale, a prescindere dalla convivenza con il figlio;
  • dal tutore del figlio o del genitore, nell'interesse esclusivo del tutelato;
  • dai figli, al compimento della maggiore età. Questi possono presentare la domanda in sostituzione di quella eventualmente già presentata dai genitori, richiedendo il pagamento diretto della quota di Assegno loro spettante.

Per le domande presentate dal 1° marzo al 30 giugno di ciascun anno, l'Assegno spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo.

Per le domande presentate dopo il 30 giugno, l'Assegno:

  • decorre dal mese successivo a quello di presentazione;
  • è determinato sulla base dell'ISEE al momento della domanda.

Dal 1° marzo 2023 il pagamento delle domande di Assegno unico già accolte prosegue d'ufficio, senza necessità di presentare una nuova domanda.

In particolare, per coloro che nel corso del periodo gennaio 2022 – febbraio 2023 avevano una domanda di Assegno unico e universale non "Decaduta", "Revocata", "Rinunciata" o "Respinta", il pagamento è proseguito automaticamente per le mensilità successive.

Da gennaio 2022 sul sito dell'INPS è disponibile il link alla domanda.

Il pagamento dell'Assegno unico sarà effettuato in ogni caso dal mese successivo alla presentazione della domanda.

La domanda può essere presentata:

  • online all'INPS, attraverso il servizio dedicato;
  • contattando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico);
  • tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Una novità del 2024 è l'introduzione del bonus mamme lavoratrici.

La legge di Bilancio 2024 approvata e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2023, ha previsto delle agevolazioni riservate alle famiglie con due più figli e con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Questa misura è attiva dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, consentendo un esonero contributivo fino a 3.000 euro annui in favore delle lavoratrici madri con almeno 2 figli.

  • Per le madri con due figli, l'agevolazione sarà valida fino al completamento dei 10 anni da parte del figlio più piccolo, limitatamente al periodo retribuito dall'1 gennaio al 31 dicembre 2024.
  • Per le lavoratrici madri con tre o più figli è previsto un esonero totale del 100% dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. Questa agevolazione sarà applicata per i periodi di paga compresi tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026, fino al mese di compimento del diciottesimo anno di età del figlio più giovane. L'esonero avrà un limite massimo annuo di 3.000 euro, ripartito su base mensile.
 

Il bonus asilo nido consiste nel contributo erogato a tutte le famiglie che faranno richiesta per aiutarle a pagare le rette di asili nido pubblici e privati (ma anche di sezioni primavera) e per far assistere a casa i bambini più piccoli che hanno malattie croniche.

Il bonus asilo nido è erogato su base annua, su undici mensilità. Il premio è corrisposto direttamente dall'INPS su domanda del genitore, dopo l'iscrizione del bambino all'asilo.

 Gli importi del bonus asilo nido 2024 sono:

  • ISEE minorenni fino a 25mila euro: 3.000 euro (importo massimo mensile erogabile 272,73 euro per 11 mensilità);
  • Isee minorenni tra 25mila e 40mila euro: 2.500 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 per 11 mensilità);
  • per chi supera la soglia dei 40mila euro: 1.500 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 per 11 mensilità).

In assenza dell'indicatore valido o qualora il bonus sia richiesto dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minorenne, verrà conteggiata la rata spettante in misura non superiore a 1.500 euro annui (136,37 euro mensili).

Per ottenere il nuovo massimale 2024, pari a 3.600 euro annui, è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • il figlio per cui si chiede l'agevolazione è nato dopo il 1° gennaio 2024;
  • nel nucleo familiare c'è già almeno un bambino di età inferiore a 10 anni;
  • il nucleo familiare ha un ISEE non superiore a 40.000 euro.

Fonte: 

https://www.inps.it

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Revisionato da Luisa Perego

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