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Casa famiglia per bambini: come funziona

di Giulia Foschi - 14.03.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La casa famiglia per bambini accoglie temporaneamente minori che non possono restare con i loro genitori biologici. Come funziona?

In questo articolo

Casa famiglia per bambini: come funziona

La casa famiglia per bambini è una struttura residenziale gestita da una coppia che si occupa della cura quotidiana dei minori che qui sono ospitati per periodi più o meno lunghi a seconda delle situazioni famigliari che necessitano un intervento sociale a tutela dei figli che si ritrovano a crescere in contesti problematici. Bambini che provengono da situazioni difficili e che, per la loro sicurezza, non possono restare, al momento, con i propri genitori. Ne parliamo con Maria Galeazzi, responsabile delle case-famiglia di AIBC, la cooperativa di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, che gestisce queste strutture.

Cos'è e come funziona una casa famiglia per bambini

"La casa famiglia è una struttura residenziale gestita da una coppia che accoglie bambini (o per essere più precisi minori fino ai 18 anni) in difficoltà - spiega Galeazzi -. Di solito il numero di bambini varia da un minimo di 3 a un massimo di 6, ma questi numeri possono differire da una regione italiana a un'altra.

Questi "genitori" temporanei e non biologici, supportati da una rete di professionisti – educatori, psicologi, servizi sociali, tribunali per minori – fanno in modo che i bambini vivano una vita normale: li portano a scuola, a fare sport, all'oratorio, partecipano alle riunioni e ai ricevimenti degli insegnanti e così via. È importante che abbiano una vita regolare, una routine, e che sperimentino un aspetto molto importante, quello della cura quotidiana, che gli era finora mancato. In aggiunta, provenendo spesso da situazioni traumatiche, questi bambini necessitano anche di un supporto da parte di professionisti e di interventi specifici quali ad esempio psicoterapia, psicomotricità, logopedia, a seconda delle situazioni".

I bambini accolti in una casa famiglia continuano a vedere i loro genitori biologici?

"Nella maggior parte dei casi i bambini continuano quasi sempre ad incontrare i genitori biologici, nella maggior parte dei casi in luoghi di incontro protetti, detti spazi neutri, con la supervisione di un educatore. È bene che i minori che vivano al di fuori del proprio contesto familiare di origine, abbiano l'opportunità, qualora possibile, di mantenere o rinsaldare il legame affettivo con i propri genitori e con quei membri del nucleo familiare a lui più vicini.

Gli "spazi neutri" sono luoghi protetti, imparziali, nei quali poter vivere questo "legame" come se ci si trovasse all'interno della propria abitazione, un luogo quindi accogliente, ma allo stesso tempo professionale dove le esigenze del bambino sono sempre messe al centro".

Chi sono i minori che accedono a una casa famiglia?

In casa famiglia vengono accolti minori che si trovano nella situazione di non poter rimanere nella loro famiglia di origine per diverse ragioni. Le motivazioni sono quasi sempre piuttosto gravi: parliamo ed esempio di situazioni di maltrattamento, di abuso, di grave incuria o comunque situazioni che precludono una crescita serena. I minori sono inviati dal servizio sociale che agisce tramite un decreto dell'autorità giudiziaria che stabilisce il collocamento in un contesto di protezione di questo tipo".

Che differenza c'è tra casa famiglia e comunità?

"Premettiamo che le definizioni variano da una regione all'altra. Tendenzialmente, però, parliamo di casa famiglia quando in una struttura residenziale c'è la presenza fissa di una famiglia che gestisce la struttura stessa. Una coppia che accoglie bambini in situazioni di difficoltà. La comunità educativa è invece una struttura residenziale caratterizzata da una componente più professionale, con educatori che garantiscono una presenza costante, ruotando su turni, all'interno della struttura".

La casa famiglia per bambini è una soluzione temporanea o definitiva?

"Nel caso delle nostre strutture, sempre temporanea. I bambini vengono accolti per un periodo variabile, da qualche mese a un massimo di un paio d'anni, però con l'idea che questa permanenza sia un passaggio, perché auspichiamo il rientro presso la famiglia o, se non si può, in una famiglia adottiva o affidataria".

L'intervistata

L'intervistata è Maria Galeazzi, responsabile delle case-famiglia di AIBC, la cooperativa di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, che gestisce queste strutture.

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