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"Avere una casa ordinata è triste e rende infelici". Parola di psicologo

di Niccolò De Rosa - 02.04.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Il filosofo ed educatore brasiliano Mario Sergio Cortella critica la ricerca ossessiva della perfezione: l'essere umano è imperfetto e si completa nel disordine!

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Una casa perfetta, dove ogni oggetto è al proprio posto e nulla sembra lasciato al caso, è un ambiente triste, quasi contronatura, che porta inevitabilmente i suoi abitanti ad essere infelici.

È questa la provocazione di Mario Sergio Cortella, psicologo, educatore, scrittore e filosofo brasiliano che si schiera contro le immagini patinate della case "da sogno" e intona un inno nei confronti del disordine.

Viva il caos (ma non la sporcizia)

Secondo l'originale punto di vista dello psicologo infatti, l'imperfezione è una componente inscindibile dell'essere umano: cercare di "soffocarla" perseguendo un'ossessiva - quanto disperata - ricerca dell'impeccabilità ci costringe a costruire una specie di "gabbia formale" fuori dalla quale ci sentiamo fragili e deboli.

La casa ordinata sarebbe dunque solo un goffo tentativo di celare sotto il tappeto la nostra natura fallace.

Naturalmente questo non significa che pulizia e igiene siano da bandire: la trascuratezza non è mai positiva.

La perfezione del Web

In particolare Cortella punta il dito verso l'abitudine Social ostentare stanze super-ordinate, ai limiti della maniacalità.

Lenzuola rifatte con il righello, sedie simmetriche rispetto al tavolo, pavimenti sgombri da giocattoli o vestiti: tutto deve essere perfetto per non rischiare di cadere nel giudizio negativo del prossimo («Ma hai visto l'ultima foto del lettone di Maria con i bambini? Che sciattona!»).

L'imperfezione, il dettaglio fuori posto, la manica del cappotto che spunta dall'anta dell'armadio invece sono "nei" poco rilevanti che però rispecchiano la verità di una realtà vissuta e non asettica come certe fotografie di Instagram vorrebbero farci credere. La bellezza, quella vera, è "sporca", difettata, in una parola: umana!

L'umanità si abbraccia nel disordine

Un po' di caos invece non può che fare bene perché ci libera, ci permette di accettare la nostra condizione imperfetta e di vivere con maggiore serenità.

Per questo secondo Cortella i genitori dovrebbero trasmettere ai loro figli il valore di un pizzico di sano disordine. Come? Non criticando il prossimo per l'apparenza e insegnando fin da piccoli ad essere sì ordinati, ma con la facoltà di prendersi qualche licenza quando le situazioni lo consentono.

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