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Come avere più tempo in famiglia? I consigli della pedagogista

di Stefano Padoan - 26.05.2022 - Scrivici

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Come avere più tempo in famiglia? I consigli della pedagogista per gestirlo al meglio tra le tante incombenze quotidiane, non dimenticando l’essenziale

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Come avere più tempo in famiglia

In una società che ci trasmette l'ossessione di "dover fare tutto", il mestiere di genitori è pressato da ogni parte: lavoro, spesa, tenere la casa pulita, impegni ma soprattutto i figli, con i quali vorremmo passare più tempo possibile. Ma come liberarsi dalla sensazione di non riuscire a stare al passo con tutto? La pedagogista Marta Stella Bruzzone ci dà qualche consiglio pratico da declinare nella vita famigliare a partire dal libro di Oliver Burkeman "Come fare per avere più tempo?" (Vallardi, 2022).

Gestire il tempo in famiglia

L'ansia da prestazione rischia di cogliere tutti i genitori moderni, alla ricerca di strategie sempre nuove per ritagliarsi più tempo libero, non sprecarlo e diventare sempre più efficienti: «In questi anni sono le donne a subire le pressioni maggiori: da un lato giustamente non rinunciano alla carriera e al proprio tempo libero, dall'altro però l'organizzazione domestica tende ancora a pendere dalla loro parte: è ora di abbandonare il mito della supereroina multitasking. La mamma perfetta non esiste».

Siamo certi infatti che massimizzare la nostra produttività porti a una vita personale e famigliare più piena? «Inseguire la performance è fonte di stress e ciò rischia non solo di minacciare i momenti belli da vivere in famiglia, ma anche di crescere figli con un rapporto malsano con il tempo, a loro volta carichi di ansie e incapaci di godersi la vita».

Come avere più tempo in famiglia: 5 consigli

  1. Imparate a delegare. Condividete le incombenze quotidiane tra voi, ma anche con parenti e amici ed eventualmente fatevi aiutare da una babysitter. «È il segreto numero uno per avere più tempo: abbracciate i vostri limiti e lasciate andare l'illusione di poter controllare tutto. Riguarda tutti, ma con la maternità è la donna che rischia di accentrare su di sé i compiti e di voler strafare.

    Questo perché da un lato ha la sensazione che, se non ce la fa da sola, non è sufficientemente capace; dall'altro perché vuole fare le cose a modo proprio». Ricordatevi però che vostro figlio non è solo vostro, ma di un'intera comunità educante: «concedete spazio agli altri, al vostro partner in primis: sono ancora troppi i papà che non sono sufficientemente coinvolti nel ruolo genitoriale». Secondo, farsi aiutare è furbo: vuol dire preservare delle energie mentali per stare con vostro figlio con maggiore freschezza e presenza. Non vergognatevi dunque a chiedere: «Assolvere in prima persona a tutti i compiti genitoriali non è necessariamente passare tempo di qualità con vostro figlio, anzi rischia di stancarvi tanto da essere sì sempre fisicamente con lui, ma mai realmente ricettivi nei suoi confronti. È così importante accompagnarlo a scuola sempre se poi ogni mattina perdete la pazienza perché vi fa fare tardi al lavoro?».

  2. Fate due To-do list. Uscite dall'idea che dovete fare tutto: bisogna fare delle scelte. Scremate dunque le urgenze dalle attività rimandabili facendo due liste delle cose da fare. Una con le cose più importanti da fare in giornata, nella settimana e nel mese e un'altra "aperta", con tutto ciò che avete in sospeso a tempo indeterminato. «Potete trasferire una nuova voce all'elenco principale solo quando avrete completato un'attività importante. Questo anche per evitare che la vostra mente procrastini alcune incombenze onerose ma improrogabili e porti invece in cima all'elenco le più stravaganti e leggere».

  1. Imparate a oziare. Per rallentare è importante allenare la capacità di non fare nulla, combattendo il disagio dato dallo stare fermi: bisogna resistere all'impulso di inventarsi qualsiasi cosa pur di sentirsi attivi. «Per farlo bisogna pian piano diventare consapevoli del tempo, per non essere presi dai sensi di colpa o dall'ansia di fare sempre di più perché vi si sono liberati 5 minuti.

    Se sapete di potervelo permettere fatelo, senza passare subito all'incombenza successiva. Vale anche per i bambini: non riempiteli di impegni, programmando anche il momento del gioco: la fantasia nasce dallo sperimentare un po' di noia». Non incasellate però nemmeno il tempo con loro, relegandolo ai soli momenti di svago: mettete in conto più tempo per stare con loro in situazioni diverse. «Pensate ad esempio ai momenti di difficoltà o ai frequenti imprevisti, soprattutto se sono piccoli: è più importante che siate lucidi e pazienti in quelle situazioni e non quando va tutto bene e che siate lì, dopo un fallimento, per aiutarli a rielaborare l'errore. Non è assolutamente tempo perso».

  2. Coltivate la curiosità nelle relazioni. Il desiderio di controllare lo scorrere del tempo è fonte di problemi nelle relazioni, dove non si manifesta solo con comportamenti "controllanti" espliciti ma anche con la paura di impegnarsi, l'incapacità di ascoltare o l'eccessiva passione per la sovranità personale. «Un utile consiglio per allentare la presa viene dal pedagogista Tom Hobson: durante i momenti difficili o noiosi in famiglia e con i bambini, adottate un'attitudine curiosa; il vostro obiettivo non sarà raggiungere un determinato scopo né chiarire la vostra posizione, ma "capire chi è quell'essere umano insieme a voi". Datevi tempo per essere genitori presenti e scoprire ogni giorno vostro figlio». Non sapere che cosa ci aspetta rispetto al futuro e all'imprevedibilità della vita con gli altri è la condizione normale dell'essere umano: diventarne consapevoli è l'occasione per scegliere la curiosità (chiedersi che cosa accadrà) rispetto alla preoccupazione (sperare che qualcosa accada e temere il contrario, per poi cadere nella frustrazione ogni volta che le cose non vanno come si vorrebbe).

  1. Coinvolgete i vostri figli nelle faccende di casa. Non derubricate le incombenze della normale routine quotidiana come scocciature da smarcare velocemente per dedicarsi a cose più importanti: date loro un senso invece, valorizzandole soprattutto come pretesti per condividere esperienze diverse con i vostri figli.

    «Aggiungere una dimensione relazionale a un'attività la rinnova; a maggior ragione se lo facciamo con i bambini, per i quali ogni cosa è nuova e una bella scoperta. Dai 2-3 anni ad esempio saranno più felici di aiutarvi in casa, emulando le faccende dei grandi e manipolando oggetti della realtà, piuttosto che giocare da soli. Certo vuol dire metterci un po' più energie mentali, perché dovrete pensare anche a cosa far fare a loro… ma sarà un ottimo modo per trascorrere del tempo con loro».

L'intervistata e il libro

Marta Stella Bruzzone, pedagogista, e Sara Luna Bruzzone, psicologa e psicoterapeuta, sono autrici del sito mammechefatica. Sulla pagina Facebook del sito si trovano dei videotutorial di consigli per i genitori.

 

"Come fare per avere più tempo?" (Vallardi, 2022) è un libro di Oliver Burkeman (Liverpool, 1975) scrittore e giornalista britannico. Dopo la laurea al Christ's College di Cambridge, tra il 2006 e il 2020 ha curato su The Guardian una rubrica settimanale di successo sul benessere psicologico, This Column Will Change Your Life. Ha lavorato come reporter da Londra, Washington e New York. Vincitore dei premi «Young Journalist of the Year» e «Science Story of the Year», i suoi articoli sono apparsi su testate prestigiose come The Wall Street Journal e New Philosopher, e in Italia su Internazionale. Come fare per avere più tempo? è stato segnalato tra i libri più belli dal New York Times.

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