Home Famiglia

Come i figli tirano fuori i tasti dolenti dei genitori

di Nostrofiglio Redazione - 17.11.2023 - Scrivici

famiglia-felice
Fonte: shutterstock
I figli tirano fuori tutto. Inevitabilmente. Ma quali sono i tasti dolenti che toccano? Lo scopriamo in questo articolo e grazie alla Scuola Genitori

In questo articolo

I tasti dolenti

I figli hanno una capacità innata. Sono in grado di tirare fuori tutto. Inevitabilmente. Non può essere altrimenti. Volente o nolente ci si rivede nella propria infanzia, ciò che è andato bene e ciò che è andato meno bene, e tutti i vuoti – o gli eccessi – avuti.

Le più «normali» relazioni fra genitori e figli trasudano di tasti dolenti, espressione di quel rinverdire l'essere stati figli con i propri figli.

Il tema vi incuriosisce? Tasti dolenti e genitori: se ne parla alla Scuola Genitori martedì 21 novembre alle 20.45 al Teatro Oscar di Milano in via Teatro Oscar in via Lattanzio 58. Ma iniziamo a capire che cosa toccano i tasti dolenti. Di solito hanno due modalità:

  1. proiezione
  2. compensazione. 

La proiezione

Il primo è quello della proiezione sui propri figli di quello che non si è avuto dai propri genitori. Avviene quando i figli attivano i tasti dolenti allo stato puro e si finisce con il prendersela direttamente con loro.

I figli che non ascoltano (racconto di un genitore)
Dottore, mio padre non dimostrava alcun interesse ad ascoltarmi. Bisognava seguire quello che ci chiedeva, non esisteva spazio di dialogo. E sa cosa mi succede adesso? I miei figli sono identici a lui. Due maschi che non mi ascoltano. Non c'è niente da fare. Anche mio marito fa fatica. Come se avessero preso dal nonno anziché da noi. Sembra sia rimasto dentro qualcosa che arriva da lontano. Lo trovo insopportabile. Speravo di essermene liberata, invece no. E quando mi capita di rivedere mio padre, ancora molto distaccato, mi chiedo: "Ma come è possibile che prima non ero ascoltata da mio padre e ora sono i miei figli a non farlo?".

Tasto dolente molto tipico di chi aveva più di un fratello o sorella, magari nati a distanza di pochi anni, è quello della confusione.

La compensazione

La seconda modalità – più raffinata e forse più inevitabile – è quella della compensazione, ossia del cercare di compensare i tasti dolenti vissuti nel rapporto coi genitori dando ai figli il contrario di quello stesso tasto dolente. La frase tipica risuona così:

quello che non ho avuto io, lo deve avere lui/lei (e viceversa).

Probabilmente l'esempio più chiaro arriva con il mito del dialogo. È difficile trovare genitori delle generazioni precedenti agli anni Settanta che avessero il «pallino» di dialogare con i figli. Negli anni successivi la tendenza è andata in direzione esattamente opposta. 

Sono sempre l'ultimo a saperlo (racconto di un genitore)
Io proprio non avevo nessuna possibilità di parlare con i miei genitori. Muti. Non si condivideva proprio un bel niente. Comprarono la macchina e io lo seppi quando la portarono a casa. Ci fu un trasloco e me lo annunciarono il giorno stesso in cui arrivarono gli addetti per smontare i mobili dalla cucina. Ma cosa ci voleva a dirmelo?

E quindi, con i figli, giù di spiegoni e prolusioni interminabili. Ed eccoci qui, tutti succubi del mito filosofico del dialogo, del giustificarsi continuamente, del preferire un discorso a una vera organizzazione educativa basata su aspetti pratici e concreti, con la consapevolezza che non si può pretendere un comportamento perfetto dai figli, motivato e ben calibrato. Semplicemente perché sono immaturi e risulta importante definire il loro spazio di azione, costruire le abitudini. 

La scuola genitori

L'obiettivo del progetto Scuola Genitori, diretta dal pedagogista Daniele Novara, è di fornire ai genitori gli strumenti necessari e le indicazioni pedagogiche per gestire al meglio le fasi della crescita dei figli.

Il prossimo appuntamento è per martedì 21 novembre alle 20.45 con il pedagogista Daniele Novara, "Educare i figli senza il peso dei tasti dolenti". I figli tirano fuori tutto.

Vedi in loro la tua infanzia, ciò che è andato bene e ciò che è andato meno bene, e tutti i vuoti o gli eccessi che hai avuto. Le più normali relazioni fra genitori e figli trasudano di tasti dolenti, espressione di quel rinverdire l'essere stati figli con i propri figli. Per uscire dai tasti dolenti occorre organizzare una buona educazione sintonizzandosi con la loro età ed essere pratici e concreti nel gioco di squadra fra i genitori.

La Scuola Genitori, patrocinata dal Comune di Milano e da Fondazione Cariplo, è sostenuta da Crescendo by Sodexo. La partecipazione rimane gratuita con registrazione obbligatoria, i posti sono limitati. Il Teatro Oscar si trova in via Lattanzio 58 a Milano, raggiungibile in 10 minuti a piedi dalle fermate di Porta Romana e Lodi TIBB, linea 3.

Per informazioni: scuola.genitori@cppp.it 0523498594

TAG:

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli