Congedo parentale e parto gemellare: come funziona?
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro, concesso a lavoratrici e lavoratori dipendenti che abbiano un rapporto di lavoro in corso, per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita. Ma come funziona per i genitori di gemelli? Ecco cosa sapere su congedo parentale e parto gemellare.
A chi spetta il congedo parentale?
Il congedo parentale spetta ai genitori lavoratori entro i primi 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo, tra i due genitori, non superiore a dieci mesi, che possono arrivare a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. I periodi di congedo parentale possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente.
Il diritto di astenersi dal lavoro spetta:
- alla madre lavoratrice dipendente, per un periodo di massimo sei mesi (continuativo o frazionato)
- al padre lavoratore dipendente, per un periodo di massimo sei mesi (continuativo o frazionato), che possono diventare sette in caso di astensione dal lavoro per un periodo di almeno tre mesi
- al padre lavoratore dipendente, anche durante il periodo di astensione obbligatoria della madre (a partire dal giorno successivo al parto) e anche se la stessa non lavora
- al genitore solo (che sia il padre o la madre) per un periodo continuativo o frazionato di massimo 11 mesi; per genitore solo si intende anche il genitore nei confronti del quale sia stato disposto l'affidamento esclusivo del figlio
Ai lavoratori dipendenti che siano genitori adottivi o affidatari, il congedo parentale spetta con le stesse modalità, entro i primi 12 anni dall'ingresso del minore nella famiglia, indipendentemente dall'età del bambino all'atto dell'adozione o affidamento, e non oltre il compimento della sua maggiore età.
Congedo parentale: quali benefici per i genitori di gemelli?
In caso di parto gemellare o plurimo, stando a quanto stabilito dall'art. 32 del d.lgs. n.
151 del 2001, il congedo parentale spetta per ciascun bambino, e non in relazione al parto. Quindi i genitori lavoratori che hanno messo al mondo dei gemelli possono beneficiare complessivamente di 12 mesi di congedo parentale indennizzato. Tale decisione è stata presa per venire incontro alle particolari esigenze dei genitori di gemelli.
Cosa prevede il congedo parentale nel 2024?
La legge di bilancio 2024 ha modificato il "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità", disponendo l'aumento dell'indennità di congedo parentale dal 30% al 60% della retribuzione, per un'ulteriore mese, da fruire entro il sesto anno di vita del figlio, o entro sei anni dall'ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento, e comunque non oltre il compimento della maggiore età.
La normativa dispone che, solo per l'anno 2024, spetta un'indennità all'80% della retribuzione anziché al 60%. Il mese di congedo ulteriore si aggiunge alla mensilità che già prevedeva un'indennità all'80% della retribuzione, secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio 2023. L'ulteriore mese indennizzato è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi. Ricordiamo che per il 2025 l'importo del secondo mese scenderà al 60%.
Cosa succede se un genitore non fruisce del congedo parentale?
Può succedere che un genitore non fruisca del congedo parentale. In quel caso, è bene sapere che i suoi mesi non trasferibili non potrebbero essere fruiti dall'altro genitore.
Quando fare domanda per il congedo parentale?
La domanda per il congedo parentale va inoltrata prima dell'inizio del periodo di congedo richiesto. Nel caso in cui venisse, invece, presentata successivamente, verrebbero pagati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda. Per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, l'indennità è anticipata dal datore di lavoro.
Fonti
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