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Coppie omogenitoriali, stop alla registrazione dei figli a Milano: cosa succede

di Simona Bianchi - 14.03.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Una circolare del Viminale ha costretto il Comune a interrompere la registrazione dei figli alle coppie omogenitoriali. Cosa sapere e cosa dice il sindaco

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Stop alla registrazione dei figli alle coppie omogenitoriali

Il Comune di Milano è stato costretto a interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia. La notizia è stata diffusa il 13 marzo 2023 e, secondo quanto si apprende, la sospensione delle registrazioni è arrivata dopo una circolare del Prefetto di Milano che, a sua volta, ha interpellato il ministero dell'Interno. Come riporta l'Ansa, la prefettura, per chiedere l'interruzione delle trascrizioni, ha fatto riferimento alla legge 40 del 2004, quella sulla procreazione medicalmente assistita, consentita solo a coppie formate da persone di sesso diverso. Una legge che vieta anche la maternità surrogata. Di fronte a questa circolare, il sindaco Sala non ha potuto fare altro che sospendere le registrazioni.

La reazione del sindaco Beppe Sala

A seguito dello stop alla registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali, il sindaco di Milano ha subito incontrato le famiglie "arcobaleno" e i loro rappresentanti e ha spiegato loro quanto accaduto. Sala ha però anche confermato che questa diventerà una sua "battaglia politica" con il governo. Nel podcast "Buongiorno Milano", il Primo Cittadino della città meneghina ha spiegato di ritenere la vicenda "un passo indietro evidente dal punto di vista politico e sociale, e mi metto nei panni di quei genitori che a Milano pensavano di poter contare su questa possibilità". "La registrazione non dipende solo dalla volontà politica - ha aggiunto - è un atto che ha a che fare, logicamente, con l'apparato amministrativo del Comune e io, vista anche la presa di posizione della Procura, non posso esporre un funzionario comunale a rischi personali di natura giudiziaria".

La richiesta di una legge sui figli delle coppie omogenitoriali

Sempre nel suo podcast, Beppe Sala afferma che "dovrebbe essere il legislatore a consentire con legge come avviene in altri Paesi anche europei, a esempio in Spagna e Danimarca, la registrazione del figlio di coppia dello stesso sesso a prescindere dal più oneroso e a oggi davvero travagliato procedimento dell'adozione in casi particolari".

Il sindaco ha assicurato di volersi far carico "di portare avanti politicamente questa battaglia e di seguire con la massima attenzione ogni sviluppo, normativo e giudiziario di questa complessa vicenda".

I dati del Comune di Milano sulle trascrizioni di bambini nati all’estero

Sempre l'Ansa riporta che sono 17 le trascrizioni effettuate fino a questo momento dal Comune di Milano relative a bambini che sono nati all'estero da coppie omogenitoriali. Si tratta di cinque trascrizioni di bimbi di due madri e 12 di bambini di due papà. Mentre i riconoscimenti di seconda mamma, quindi di bimbi che sono nati in Italia sono 17 in totale. Rimangono sospesi a ora otto atti, come rende noto il Comune. I dati resi noti dal Comune si riferiscono al periodo compreso fra luglio 2022 e marzo 2023, cioè da quando il sindaco Giuseppe Sala aveva annunciato dal palco del Milano Pride che avrebbe ripreso a riconoscere i figli delle mamme nati in Italia. A questi si sommano i figli delle coppie omogenitoriali registrati in precedenza. A partire da giugno 2018 quando il Comune aveva proceduto alla registrazione di figli nati in Italia con Pma, procreazione medicalmente assistita, da parte di due mamme e fino allo stop avvenuto nel 2020 sono stati 112 i minori registrati con doppia maternità (nati in Italia).

Pma, chi può accedere in Italia

Riguardo alla procreazione medicalmente assistita, in Italia la legge stabilisce che possono farvi ricorso solo le coppie formate da maggiorenni eterosessuali, sposati o conviventi, entrambi in vita e in età potenzialmente fertile. Altro elemento da tenere in considerazione è che l'accesso alla tecniche di PMA è consentito solo se l'infertilità non è risolvibile altrimenti. L'Istituto Superiore di Sanità ha anche istituito un registro nazionale della Pma che raccoglie i dati di tutti i centri attivi sul territorio. Nel 2020 sono stati registrati 332 istituti aperti che svolgono tecniche di procreazione medicalmente assistita in Italia.

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