Niente compiti. Niente zaini. E neppure niente banchi. Al loro posto dei tavoli.
Le lezioni? La maggior parte si fanno nel bosco di fianco alla scuola.
Non è un'utopia, è una classe della primaria che ha appena iniziato l'anno scolastico con questo metodo. Si chiama "Bimbisvegli" ed è stato sperimentato per dieci anni da un maestro piemontese, Giampiero Monaca. Quest'anno è arrivata anche l'approvazione del ministero dell'Istruzione.
La classe in questione è di Serravalle d'Asti, in campagna.
Come funziona questo metodo?
Gran parte delle lezioni si svolgono all'aperto, nel bosco vicino alla scuola. Si osserva la natura e si impara da queste osservazioni.
Non ci sono compiti, non ci sono zaini. Il materiale scolastico è in comune.
Le cattedre? Non esistono. E neppure i banchi. Al loro posto ci sono dei tavoli.
Disegnata alla parete: "la linea del tempo dei disobbedienti". In pratica la storia spiegata attraverso personaggi che sono andati controcorrente.
Anche la comunità aiuta dando una mano. I migranti del vicino centro d'accoglienza possono fare lavoretti, come spazzare e pitturare. Le capre del vicino? Tengono pulito il cortile.
Che dire quindi di questi "bimbisvegli"?
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