Pare che le femminucce facciano meno attività fisica dei maschietti. Secondo un recente studio dell'Università del Michigan ciò dipenderebbe dal possesso delle competenze motorie di base, che sembra vengano insegnate, dai 3 ai 5 anni, di più ai maschietti.
Specificamente, secondo il team di ricercatori del Michigan, ai più piccoli, soprattutto alle bambine, non sono insegnati i movimenti di base come lanciare, correre, saltare o dribblare. E se si offrisse poi loro la possibilità di scegliere tra diverse attività fisiche, tutti i bimbi, maschi e femminucce, si muoverebbero di più, in modo migliore e sarebbero anche più attenti.
I ricercatori, guidati dalla professoressa Leah Robinson, hanno fatto seguire a 72 bambini tra i 3 e i 5 anni un programma per aumentare l'attività fisica e le competenze motorie, lasciando scegliere loro liberamente la tipologia di attività che preferivano (programma Children's Health Activity Motor Program o Champ). Ai piccoli è stato fatto seguire anche un programma motorio tradizionale, nel quale invece non potevano decidere le attività.
Gli scienziati hanno constatato che sia bambini che bambine con il programma di 'libera scelta' dello sport trascorrevano due minuti in più al giorno camminando e facendo attività fisica intensa e due minuti in meno a gironzolare. In particolare i maschietti, con entrambi i programmi, trascorrevano due minuti in meno a oziare e ne spendevano due in più in attività fisiche intense rispetto alle femmine.
Ciò significa che se si fa scegliere ai bimbi le attività che vogliono fare, si possono ottenere migliori risultati. Inoltre, secondo i ricercatori non si sa esattamente perché i bimbi maschi siano portati a fare più attività fisica delle femmine, ma è invece certo che non ci si è concentrati abbastanza sull'insegnamento delle competenze motorie di base, soprattutto nel caso delle bambine.
Robinson ha dichiarato: "Stiamo parlando di movimenti di base: dribbling, corsa, salto.
Molte persone pensano che queste abilità si sviluppino naturalmente, ma devono essere invece insegnate e rafforzate in modo proattivo. Prima le bambine imparano questi movimenti di base, e più possibilità ci sono di colmare questa lacuna tra i sessi".
Pare infine che i programmi di educazione fisica siano presenti nelle scuole, ma che invece stiano lentamente diminuendo all'asilo. "Lo sviluppo di queste capacità motorie fondamentali è un fattore che contribuisce a uno stile di vita sano e all'attività fisica", ha affermato la ricercatrice.
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