La Blue Whale è il gioco di adescamento on-line che istiga le vittime che cadono nella sua rete a togliersi la vita e se da una parte gli esperti cercano di arginare l'isteria collettiva derivante dalle centinaia di notizie (molte delle quali sono spesso fake) che rimbalzano sui media, dall'altra le autorità hanno subito dichiarato guerra al subdolo nemico che infesta il Web. Non importa che sia realtà o finzione: ormai la notizia è rimbalzata ovunque sui social network, sui telegiornali, sui giornali. E il rischio di emulazione è alto.

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Blue Whale, linee guida per conoscere il fenomeno e fare prevenzione
Così come l'innocuo cetaceo da cui prende il nome trova il suo habitat naturale tra le fredde acque dell'Oceano, così la ben più inquietante Balena Blu del Web sguazza tra le insicurezze e le paure dei nostri adolescenti, un campo sempre fertile per le suggestioni più malsane e che purtroppo è difficilmente "controllabile" dall'esterno.
Come combattere infatti un nemico che si intrufola nelle chat, sui gruppi di Whatsapp e nei profili Social di ragazzi perennemente connessi?
Sul gruppo Facebook "Una vita da Social", la Polizia di Stato ha diffuso diversi post contenti delle linee guida generali per conoscere il fenomeno ed evitare così di rimanere invischiati nelle trappole psicologiche dei "curatori" della Blue Whale, gli aguzzini deputati a inviare le varie prove e controllarne il "corretto svolgimento".
Blue Whale, consigli ai genitori
- Tenere sempre vivo il dialogo sul caso Blue Whale e sulla sicurezza di Internet in generale, cercando un confronto costruttivo e provando a intercettare l'opinione dei figli a riguardo.
- Prestare attenzione a cambiamenti improvvisi d'umore, di condotta scolastica, di vita sociale e di ritmo sonno-veglia (molte prove del "gioco" prevedono levatacce alle 4.20 del mattino per guardare film horror o ascoltare musica psicologicamente impattante) dei ragazzi. Controllate anche eventuali tagli sulle braccia, segni tipici dell'iniziazione della Balena Blu.
- Non drammatizzate né sminuite il fenomeno, soprattutto se notate un certo interesse del caso da parte dei vostri figli. Allerta massima, ma niente esagerazione, che portano solo controindicazioni.
- Segnalate qualsiasi caso accertato (dei vostri figli o di conoscenti) a genitori e autorità (Polizia, Polizia Postale o al sito www.commissariatodips.it)
- Ricordate ai ragazzi, possibilmente senza toni accusatori o troppo moralistici, il valore della vita e la cattiveria di chi cerca di manipolarci per farcela disprezzare. Fate loro presente che è del tutto normale sentirsi tristi e avere "botte" di insicurezze (soprattutto durante l'adolescenza), ma che la soluzione non è l'autodistruzione. Spiegate infine che anche se si è fatti convincere a compiere alcune prove della Blue Whale, nessuno è obbligato a proseguire e che chiedere aiuto non è sintomo di debolezza, bensì di coraggio.