Alla fine è arrivata una condanna esemplare per i due giovani (neo-maggiorenni all'epoca dei fatti) che tra il 2013 ed il 2014 avevano perseguitato un ragazzo del torinese.
La pronuncia è stata pronunciata dal Tribunale di Torino, il quale ha sancito 8 anni e sei mesi di reclusione per i ragazzi ritenuti colpevoli di stalking, lesioni e abusi sessuali aggravati.
Le violenze
La sentenza ha messo la parola fine ad una vicenda iniziata ormai più di tre anni fa quando la vittima, un sedicenne al primo anno delle superiori, viene ricattato da due compagni di scuola più grandi con la minaccia di raccontare a tutti alcune esperienze omosessuali.
È questo l'inizio di mesi di orrori, sevizie e vessazioni che portano il ragazzo allo stremo, sia fisicamente che psicologicamente: costretto a ingerire feci e lumache, obbligato ad un rapporto con una prostituta («dovevo stare con lei per dimostrare di non essere gay» dichiarerà il ragazzo ai PM), ingozzato a forza con litri di vino per puro sadismo e persino violentato con un ombrello, il sedicenne continua a subire senza farne parola con nessuno, chiuso in un tunnel di disperazione.
Nel 2014 fortunatamente il ragazzo si confida con un amico, il quale si rivolge subito alla famiglia della vittima e scopre il velo sulla vicenda.
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La pena
La pena
Ora l'incubo è finito e i due aguzzini, che hanno sempre rigettato le accuse durante tutto il processo, dovranno anche risarcire la vittima con 10.000 euro.
«Questa è una sentenza esemplare che dà finalmente una risposta alle vittime di bullismo - ha commentato l’avvocata Giovanna Musone, che assieme alla collega Maria Rosaria Scicchitano, si è costituita parte civile per conto della vittima - Penso sia una delle prime in Italia di questo tenore e credo mostri come la situazione per chi è vittima di violenze stia cambiando»