Home Famiglia Costume

Riaprono parchi e centri estivi per bambini: le linee guida

di Luisa Perego - 17.05.2020 - Scrivici

ba-bj
Fonte: shutterstock
Riaprono parchi, fattorie didattiche, ludoteche, asili e oratori. Le linee guida previste dal Dipartimento delle politiche per la famiglia.

Ripartenza a scaglioni per famiglie e bambini in questa fase 2 dell'emergenza covid-19.

  • Da domani, 18 maggio riprendono le attività all'aperto, in parchi e giardini, per bambini e adolescenti, con la presenza di operatori, anche sottoforma di outdoor education.
  • A giugno invece e per tutta l'estate, riprendono centri estivi, ludoteche e oratori.

Lo prevedono le "Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell'emergenza COVID-19".

Il testo è stato pubblicato dal Dipartimento politiche per la famiglia con il contributo scientifico della Società italiana di pediatria e dell'Istituto degli Innocenti, seguendo le raccomandazioni del Comitato tecnico-scientifico del Dipartimento della protezione civile, della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Ma in che cosa consistono queste aperture? Vediamolo nel dettaglio.

Riapertura regolamentata di parchi e giardini pubblici

Riaprono i parchi e i giardini pubblici per bambini e adolescenti da 0 a 17 anni, con obbligo di accompagnamento da parte di un genitore o di un altro adulto familiare, anche non parente, in caso di bambini al di sotto dei 14 anni. L'accesso alle aree giochi è limitata esclusivamente dalla necessità di non produrre assembramenti e di garantire il distanziamento fisico nell'area interessata.

E' importante che tutte le persone che accedono siano dotate di mascherine se di età superiore ai 3 anni, e che non si determinino densità fisico tali da pregiudicare il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento fisico (almeno un metro fra ogni diversa persona presente nell'area).

Il gestore del parco deve garantire il personale per la manutenzione, pulizia periodica e supervisione.

Outdoor education (fattorie didattiche, etc)

Dal 18 maggio, via libera alla cosidetta outdoor education, una definizione che sottolinea il legame fra l'esperienza dell'ambiente e della natura e lo sviluppo di importanti dimensioni dell'esperienza individuale.

Chi è interessato potrà organizzare questo tipo di attività in giardini, parchi e fattorie didattiche.

I progetti dovranno rispondere alle stesse prescrizioni richieste ai centri estivi in termini di rapporto numerico, igiene e pulizia e altro (dettagli descritti in seguito in questo articolo). Hanno in più il vantaggio di essere realizzati già all'aperto.

Centri estivi

Andrebbero preferite scuole, oratori o spazi con spazio all'aperto e che consentono "attività all'aperto e diverse da quelle che caratterizzano l'attività didattica durante il calendario scolastico". In generale il progetto delle attività offerte "predilige il riferimento ad attività ludiche che consentano di utilizzare il tempo della giornata in modo disteso e piacevole".

  • Accessibilità. Le condizioni di salute dei bambini che accedono ai centri estivi devono essere considerate con l'aiuto del pediatra. Devono in ogni caso essere previsti criteri di priorità nell'accesso ai servizi per assicurare il sostegno ai bisogni delle famiglie con maggiori difficoltà nella conciliazione fra cura e lavoro (per esempio situazioni con entrambi i genitori lavoratori, nuclei familiari monoparentali, incompatibilità del lavoro dei genitori con lo smart-working, condizioni di fragilità, ecc.). Ci sarà una iscrizione con graduatoria che dovrà tenere conto anche dell'eventuale disabilità del minore e condizione di fragilità della famiglia. Chi organizza i centri estivi dovrà comunicare con un congruo anticipo i tempi e i modi dell'iscrizione. il progetto dovrà essere circoscritto a sottofasce di età in modo da determinare condizioni di omogeneità fra i diversi bambini ed adolescenti accolti; a tale scopo, dovranno distinte fasce relative alla scuola dell'infanzia (dai 3 ai 5 anni), alla scuola primaria (dai 6 agli 11 anni) ed alla scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni).
  • Da preferire spazi all'aperto, ma in caso di attività in spazi chiusi, è raccomandata l'aerazione abbondante dei locali, con il ricambio di aria che deve essere frequente: tenere le finestre aperte per la maggior parte del tempo. 
  • Quanti bambini verranno accolti? Piccoli gruppi. Per garantire il distanziamento fisico è fondamentale l'organizzazione in piccoli gruppi e in spazi differenziati per lo svolgimento delle attività nell'ambito del territorio di riferimento. Il rapporto numerico tra operatori e bambini (e adolescenti) fissato dal governo è così fissato: per i bambini in età di scuola dell'infanzia (dai 3 ai 5 anni), un rapporto di un adulto ogni 5 bambini; per i bambini in età di scuola primaria (dai 6 agli 11 anni), un rapporto di un adulto ogni 7 bambini; per gli adolescenti in età di scuola secondaria (dai 12 ai 17 anni), un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.
  • Igiene: considerando i principi generali di igiene e pulizia dato che il coronavirus si trasmette attraverso droplets e per contatto (abbracci, toccandosi il viso...) le misure di prevenzione da applicare sempre sono le seguenti:
    1) lavarsi frequentemente le mani in modo non frettoloso;
    2) non tossire o starnutire senza protezione;
    3) mantenere il distanziamento fisico di almeno un metro dalle altre persone;
    4) non toccarsi il viso con le mani;
    5) pulire frequentemente le superfici con le quali si vie a contatto;
    6) arieggiare frequentemente i locali. 
    I servizi igienici richiedono di essere oggetto di pulizia dopo ogni volta che sono stati utilizzati, e di "disinfezione" almeno giornaliera con soluzioni a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% di cloro attivo o altri prodotti virucidi autorizzati seguendo le istruzioni per l'uso fornite dal produttore.
  • Criteri di selezione degli operatori e programmazione delle attività. Oltre ai requisiti di formazione sarà necessario prevedere supplenti disponibili in caso di necessità. Tutti, anche i volontari, dovranno essere formati sui temi della prevenzione dal Covid-19. Molto importante è anche che tutti gli operatori conoscano per tempo lo spazio in cui andranno ad operare per programmare in anticipo le attività. Le attività svolte devono prevedere la pulizia approfondita (almeno giornaliera) delle attrezzature utilizzate, il lavaggio delle mani dopo ogni attività, attenzione alla non condivisione di posate e bicchiere da parte dei bambini. Vietate le attività che comprendano assembramenti di più persone, come le feste con i genitori. Saranno privilegiate forme audiovisuali di documentazione ai fini della comunicazione ai genitori dei bambini. 
  • Accompagnamento e ritiro dei bambini. Anche in questo caso non devono verificarsi assembramenti. Per questo è opportuno scaglionare gli ingressi ogni 5/10 minuti e accogliere gli adulti all'esterno. Se possibile, differenziare i punti di ingresso e di uscita, con percorsi obbligati. All'ingresso nell'area per ogni bambino ed adolescente va predisposto il lavaggio delle mani con acqua e sapone o con del gel igienizzante. L'igienizzazione delle mani deve essere realizzata anche nel caso degli operatori che entrano in turno. È prevista una procedura di triage: chiedere ai genitori se il bambino ha avuto la febbre, tosse, difficoltà respiratoria o è stato male a casa; dopo aver igienizzato le mani, verifica della temperatura corporea. La stessa procedura va posta in essere all'entrata per gli operatori.
  • Il progetto educativo. L'organizzatore del centro deve garantire l'elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre preventivamente all'approvazione del Comune. Il progetto dovrà specificare gli spazi utilizzati, il numero e l'età dei bambini, l'elenco del personale, le informazioni inerenti al consumo dei pasti, il calendario di apertura e l'orario, le modalità di accoglienza e uscita.
  • Disabilità. Nella consapevolezza delle particolari difficoltà che le misure restrittive per contenere i contagi hanno comportato per bambini ed adolescenti con disabilità, e della necessità di includerli in una graduale ripresa della socialità, particolare attenzione e cura vanno rivolte alla definizione di modalità di attività e misure di sicurezza specifiche per coinvolgerli nelle attività estive. Nel caso di bambini ed adolescenti con disabilità, il rapporto numerico deve essere potenziato con un operatore per ogni bambino o adolescente. Il personale coinvolto deve essere adeguatamente formato anche a fronte delle diverse
    modalità di organizzazione delle attività, tenendo anche conto delle difficoltà di mantenere il distanziamento, così come della necessità di accompagnare bambini ed adolescenti con disabilità nel comprendere il senso delle misure di precauzione. 

TI POTREBBE INTERESSARE

ultimi articoli