Secondo i genitori il piccolo Charlie deve poter tornare a casa. Secondo l'ospedale che lo ha il cura, il Great Osmond Street Hospital, no. Il ventilatore che lo tiene in vita non entra nella loro casa.
Charlie può andare in un hospice
Ieri sera, la svolta. I genitori di Charlie hanno acconsentito che il piccolo non venga portato a casa, ma venga condotto nell'hospice, un centro per malati terminali, dove trascorrerà i suoi ultimi giorni di vita. La decisione è stata fatta trapelare dall'avvocato dei Gard, Grant Amstrong.
Però non c'è ancora accordo su come il piccolo debba trascorrere i suoi ultimi giorni. Interrompere o non interrompere la ventilazione artificiale del piccolo?
Peccato che il tempo stringe e il giudice Francis dell'Alta Corte di Londra ha stabilito che entro mezzogiorno (le 13 in Italia) medici e genitori del bimbo debbano trovare un accordo.
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Due giorni fa i genitori del bambino hanno annunciato di voler porre fine alla loro battaglia: "E' tempo che vada e che stia con gli angeli".
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