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Cina: +7,9% nascite dopo l'abolizione della politica del figlio unico

di Lorenza Laudi - 24.01.2017 - Scrivici

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Fonte: Beryl_snw / Flicker
Dall'anno scorso in Cina è stata abolita la politica del figlio unico. La mossa ha dato slancio alle nascite: nel 2016 sono state 17,86 milioni. Un aumento quindi del 7,9%. 

L'abolizione della politica del figlio unico funziona.

Come comunica Yang Wenzhuang, direttore di divisione alla National Health and Family Planning Commission, il ministero della Salute cinese, in una conferenza tenuta domenica, l'anno scorso in Cina sono nati più bambini.

17,86 milioni di nascite. Un aumento annuo del 7,9%. Nel 2015 i bimbi nati erano stati 1,31 milioni.

Sono state molte le coppie con un figlio ad aver deciso di averne un secondo, aumentate del 45% rispetto all'anno precedente.

"Questo dimostra che la politica universale del secondo figlio è maturata al momento giusto e ha lavorato in modo effettivo", ha osservato Yang.

Secondo le stime di Yang Wenzhuang intorno al 2020 il numero delle nascite in Cina dovrebbe aggirarsi tra i 17 e i 20 milioni.
Si pensa inoltre che intorno al 2050, questa politica porterà 30 milioni in più di manodopera lavorativa, riducendo l'invecchiamento della popolazione cinese di due punti percentuali.

A metà degli anni '50 in Cina nascevano circa 18 milioni di bambini, circa lo stesso numero del 2016. Ma il tasso di fertilità (il numero di bimbi per donna) è chiaramente diminuito: da più di sei a meno di due.

La politica del figlio unico in Cina


Dopo quasi 40 anni e 400 milioni di nascite impedite con aborti e sterilizzazioni forzate, la Cina dal primo gennaio 2016 ha abolito la politica del figlio unico. Tutte le coppie potranno avere due figli. L'annuncio è stato del Partito comunista cinese che ha ufficialmente abolito la norma.
La politica era già stata rivista nel 2013, quando era stato deciso che alcune tipologie di famiglie potevano avere due bimbi.

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