Per molte famiglie la questione del cognome è molto importante, soprattutto nell'ottica di parificare e mettere sullo stesso piano quelli di mamma e papà. La legge italiana impone che ai figli venga dato il cognome del padre che riconosce il bambino alla nascita; c'è anche la possibilità di dare il doppio cognome a un bambino ma sempre con la precedenza di quello paterno. Come riporta Il Sole 24 ore, già nel 2016 il caso di una famiglia che chiedeva che fosse dato il cognome della madre insieme a quello del padre a un bambino nato fuori dal matrimonio (con consensualità da entrambe le parti) aveva fatto discutere: ma in quel caso si era detto che questa richiesta era costituzionale, permettendo a una coppia italo-brasiliana non sposata di dare anche il cognome materno al bambino. Una sentenza che da allora ha dato modo, a molte altre coppie, di dare il doppio cognome a tutti i bambini nati o adottati dal 21 dicembre 2016 in poi.
L'Art. 262 del Codice Civile afferma che "Il figlio [naturale] assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto. Se il riconoscimento è stato effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori il figlio [naturale] assume il cognome del padre. Se la filiazione nei confronti del padre è stata accertata [269 ss.], o riconosciuta [250] successivamente al riconoscimento da parte della madre, il figlio [naturale] può assumere il cognome del padre aggiungendolo o sostituendolo a quello della madre". Una imposizione inequivocabile. Nei confronti della quale oggi, in Italia, ci sono delle opzioni, innanzitutto quella doppio cognome.
Il Tribunale di Bolzano, lo stesso della causa del 2016, ha sollevato nuovamente la questione, dopo l'ordinanza depositata nel 2019, in cui, a conti fatti, ci si chiede se davvero l'Art. 262 sia così costituzionale. Oggi si ragiona oggi sulla "preclusione della possibilita' per i genitori, di comune accordo, di trasmettere al figlio, al momento della nascita, il solo cognome materno".
In pratica, anche se la Consulta nel 2016 si era pronunciata favorevolmente per la coppia non sposata arrivando alla soluzione del doppio cognome, perché non si arriva alle origini della questione e non fa lo stesso per le coppie che per qualsiasi ragione vogliono dare il cognome della madre al bambino (e magari solo quello?).
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Cognome della madre ai figli, quando si può aggiungere
La questione del cognome paterno come consuetudine in Italia è spiegata nella Gazzetta Ufficiale, proprio nella sentenza 286 nata dopo l'istanza del Tribunale di Bolzano. Nella sentenza si legge chiaramente, in risposta alla critica del Tribunale, che "viene, in particolare, richiamata la sentenza di questa Corte in cui si afferma che «l'attuale sistema di attribuzione del cognome è retaggio di una concezione patriarcale della famiglia, la quale affonda le proprie radici nel diritto di famiglia romanistico, e di una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell'ordinamento e con il valore costituzionale dell'uguaglianza tra uomo e donna» (sentenza n. 61 del 2006). In quella occasione, osserva il rimettente, la Corte costituzionale ritenne che la questione esorbitasse dalle proprie prerogative, in quanto l'intervento invocato avrebbe comportato un'operazione manipolativa eccedente dai suoi poteri".
In pratica, la Consulta in quel caso deputava questa decisione che ha molto a che fare con la parità di genere, a chi di dovere. Un modo per sollevare se stessa dall'incarico e lasciare esattamente le cose come stanno. Oggi in Italia una madre può dare il suo cognome al figlio con più facilità , in formula di doppio cognome. E, ovviamente, se il bambino viene riconosciuto solo dalla mamma.
Il cognome della mamma ai figli segue queste modalità, secondo il documento del Ministero degli Interni:
- può essere dato insieme a quello paterno, il cognome della madre segue quello del padre
- la madre non sa chi è il padre biologico del bambino
- al bambino non possono essere dati più di due cognomi. Ciascun genitore - nel caso di cognome composto - potrà quindi trasmettere un solo elemento a sua scelta. l genitori decidono, altresì, l'ordine di attribuzione.
- La scelta viene fatta una tantum e applicata a tutti i figli nati o adottati successivamente
- Se non c'è accordo tra i genitori, la Corte può decidere di dare al bambino il doppio cognome in ordine alfabetico
Quando si può dare il doppio cognome ai figli?
Sempre, all'atto di nascita (o in caso di adozione) se entrambi i genitori sono d'accordo, ma anche successivamente, con una richiesta apposita alla Prefettura competente.
Come dare il doppio cognome ai figli alla nascita
Sempre il Ministero degli Interni specifica il modo nel quale è possibile richiedere il doppio cognome per i figli. Come sempre il cognome va indicato in ospedale. Come riporta il documento, "il certificato di assistenza al parto va compilato nell'apposito spazio riservato all'espressione del consenso dei genitori per l'attribuzione del cognome al figlio e deve essere sottoscritto da entrambi i genitori alla presenza dell'ostetrica. La dichiarazione di scelta del cognome di famiglia può essere operata solo la prima volta: la scelta sopra espressa si estende. infatti, d'ufficio anche ai figli che nasceranno successivamente"
Le modalità da seguire per la denuncia della nascita all'Ufficio di Stato Civile anche per il doppio cognome rimangono le medesime:
- Genitori coniugati: è sufficiente che uno solo dei genitori si rechi all'Ufficio di Stato Civile per la dichiarazione di nascita presentando il certificato di assistenza al parto ed un documento di identità.
- Genitori non coniugati: entrambi i genitori devono recarsi all'Ufficio di Stato Civile per la denuncia di nascita presentando il certificato di assistenza al parto ed i documenti di identità.
Doppio cognome, quale si trasmette
Essendo una pratica piuttosto recente, non c'è ancora letteratura in merito a quale dei due cognomi si trasmette alle generazioni successive, in caso di doppio cognome del figlio nato o adottato che ha acquisito quelli di entrambi i genitori. Non se ne legge specifica neanche nel documento, pur approfondito, del Ministero degl Interni in cui è spiegato come attribuire il doppio cognome e quando si può fare ma non come prosegue questa istanza nel tempo.
Essendo però di regola necessario in Italia trasferire solo due cognomi al bambino, va da sé che i figli con il cognome materno e paterno che si sposano e hanno a loro volta dei figli dovranno fare una scelta su quale cognome trasmettere al bambino, da associare a quello del padre.
Cognome materno nel mondo
Non in tutte le parti del mondo le leggi sul cognome sono diverse e in alcuni casi è possibile trovare paesi in cui il cognome materno è perfettamente accettato.
- Francia: si possono ricevere entrambi i cognomi oppure scegliere uno dei due, anche quello materno
- Germania si può adottare un cognome coniugale (Ehename) per i figli, da far precedere o seguire al proprio
- Regno Unito: è permesso il cognome del padre, della madre oppure di entrambi; si può anche assegnare un cognome completamente diverso dalla mamma e dal papà naturali.
- Spagna si dà il doppio cognome e viene trasmesso poi solo quello paterno
- Islanda: viene usato il patronimico insieme cognome, ovvero il cognome del padre con il suffisso son se maschio e dottir se femmina. Questa regola è seguita anche in Russia.
- In Tibet, in Eritrea ed in Etiopia i cognomi non esistono
Aggiunta cognome materno, come cambia il codice fiscale?
L'avvocato Silvia Colombo ci ha dato delle delucidazioni in merito a una delle domande più gettonate relative all'integrazione del cognome materno a quello paterno, ovvero quella relativa al codice fiscale. Come cambia? In nessun modo: le prime tre lettere del cognome saranno quelle del padre, perchè precedente. Ad esempio da Rossi (padre) e Bianchi (madre), il codice fiscale del figlio conterrà le lettere del cognome Rossi.