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Come parlare di immigrazione ai bambini

di Federica Baroni - 29.09.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Come parlare di immigrazione ai bambini? Ce lo spiega Carlo Marconi, insegnante e autore di "Di qua e di là del mare. Filastrocche migranti"

In questo articolo

Immigrazione e bambini

E' inevitabile che alle orecchie dei bambini giungano parole come "migrante", "immigrazione" o che vedano alla televisione immagini di barche che affondano in mare e di sopravvissuti all'ennesima strage nel Mediterraneo. Come spiegare il fenomeno dell'immigrazione ai bambini? Quali parole sarebbe meglio usare?

Lo abbiamo chiesto a Carlo Marconi, maestro in una scuola primaria di Pavia e autore del libro "Di qua e di là del mare. Filastrocche migranti".

"Come insegnate mi sono posto questa domanda la prima volta nel 2013 dopo il naufragio di un'imbarcazione piena di migranti che ha provocato più di 300 morti. Quella mattina, insegnavo in una quarta, i miei alunni avevano visto immagini terribili in tv, sapevano che erano morte tantissime persone e molti bambini. Quindi iniziarono a chiedermi chi erano quelle persone, perché volevano venire in Italia, perché anche i bambini... Da qui mi venne l'idea di scrivere delle filastrocche per cercare di dare risposte a queste domande, rassicurandoli con parole semplici e comprensibili. La filastrocca è infatti un mezzo congeniale, divertente e bello, che può aiutare a spiegare e raccontare la realtà anche quando è dura.

1. Non aver paura di spiegare certe realtà

Quello che si può consigliare ai genitori è, sempre usando parole semplici e rassicuranti, di non aver paura a raccontare che in alcuni Paesi non ci sono gli stessi diritti che qui sono garantiti; non c'è lavoro, oppure c'è la guerra e chi non scapperebbe?

2. Partire sempre dalle loro domande

In ogni caso suggerisco di partire sempre dalle loro domande, tenendo presente che non c'è bisogno di dire tutto, le cose si capiscono poco a poco.

Ai piccoli bisogna evitare di dare tutta la nostra visione del mondo.

3. Insegnare il rispetto

Quello che alla base non deve mai mancare è trasmettere il rispetto per le persone, chiunque esse siano. Questa è l'insegnamento più importante da dare ai nostri piccoli.

4. Fare attenzione alla televisione

Bisogna però fare molta attenzione ai media: i bambini non dovrebbero essere esposti a telegiornali o dibattiti televisivi (o radiofonici) dove si mostrano immagini non adeguate e dove le persone intervistate spesso usano parole non adatte.

5. Ascoltiamo i bambini

E' invece importante ascoltare i bambini, spesso sono loro a insegnarci la via giusta. Ad esempio, nelle classi i nostri figli vivono più di noi adulti la realtà dell'immigrazione. Eppure per loro non c'è niente di eccezionale. Non esistono bianchi e neri, né stranieri. I bambini sanno di essere tutti uguali. Siamo noi adulti che a volte ce lo dimentichiamo.

Addio

Mi volto e la mia casa si allontana,

scompare poco a poco la mia terra

al passo lento della carovana,

al passo indemoniato della guerra.

E dico addio agli amici, alla mia gente,

agli alberi che incontro sul cammino,

nel sacco quattro stracci e poco niente,

nel pugno della mano un sassolino.

E dico addio al vento e alla sua danza

mentre la notte si sorseggia il giorno:

nel cuore una promessa di speranza,

negli occhi il desiderio del ritorno.

(filastrocca di Carlo Marconi, tratta dal libro "Di qua e di là del mare" Edizioni Gruppo Abele)

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Revisionato da Francesca Capriati

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