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Come il comportamento della mamma influenza l'ossitocina dei bambini

di Valentina Murelli - 11.11.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I risultati di uno studio tedesco pubblicato su "Science Advances" mostrano nuovi dettagli sul funzionamento del sistema biologico dell'ossitocina, ormone importantissimo nelle relazioni affettive e sociali

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Sempre più dati scientifici indicano quanto siano importanti le esperienze dei primi mesi di vita nella "traiettoria di sviluppo" successiva di un bambino.

E' il concetto espresso per esempio dalla cosiddetta teoria dei primi 1000 giorni, secondo la quale le condizioni ambientali alle quali è esposto il bambino sia durante la vita in utero sia nei suoi primi due anni plasmano in modo significativo il suo stato di salute futuro, anche a lungo termine, modulando il rischio di sviluppare alcune malattie. Il tutto attraverso una serie di meccanismi chiamati epigenetici, che regolano l'attività dei geni (cioè il fatto che siano più o meno accesi o del tutto spenti) senza alterare la sequenza del DNA.

Ma ambiente non è solo cosa si mangia (o cosa mangia la mamma in gravidanza) o quali inquinanti ci sono in giro: sono anche le prime relazioni affettive del bambino, come del resto suggerito già anni fa con la teoria dell'attaccamento di John Bowlby. E oggi i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances da ricercatori del Max Planck Institute per le scienze cognitive e del cervello di Lipsia, mostrano che effettivamente il tipo di relazione che c'è tra mamma e bambino nei primi mesi di vita (ma molto probabilmente vale anche per i papà) può lasciare il segno nei bambini stessi. Come? Influenzando i meccanismi di regolazione del gene che codifica le istruzioni per la produzione di ossitocina, un ormone importantissimo, tra le altre cose, per le relazioni affettive e sociali.

​Che cos'è l'ossitocina

L'ossitocina è una piccolissima proteina prodotta nel cervello, che svolge varie funzioni in una serie di comportamenti riproduttivi e sociali.

Per esempio, è coinvolta nel travaglio e nel parto, stimolando la contrazione della muscolatura dell'utero, ed è fondamentale per l'allattamento, stimolando la produzione e secrezione di latte in risposta allo stimolo della poppata.

Inoltre influenza processi sociali più o meno complessi – non a caso viene spesso definita come “ormone dell'amore” – e come scrivono gli autori dello studio appena pubblicato, “differenze individuali nel funzionamento del sistema biologico dell'ossitocina sono state associate a differenze nella sensibilità agli stimoli sociali e nelle risposte allo stress”.

I risultati di indagini condotte con gli animali hanno suggerito in passato che il sistema dell'ossitocina possa venire ampiamente plasmato durante la prima infanzia, che del resto è un momento “critico” per lo sviluppo e la maturazione di molti processi biologici. In genere, questo modellamento è in parte determinato geneticamente, in parte influenzato dalle condizioni ambientali: il nuovo studio mostra proprio che un particolare tipo di condizione ambientale, cioè la relazione con la mamma, influenza in modo diretto la regolazione del gene che codifica per l'ossitocina.

​I dettagli dello studio

I ricercatori hanno lavorato con 101 coppie mamme-bambino in due momenti, cioè quando i piccoli avevano cinque mesi e 18 mesi d'età. Per prima cosa hanno video-registrato (e analizzato) il comportamento delle mamme durante una sessione di gioco libero con i loro bambini di cinque mesi. Nella stessa occasione hanno prelevato un campione di saliva sia alle mamme sia ai piccoli, a partire dal quale hanno misurato i livelli di una speciale modificazione chimica a carico di un gene chiamato OXTR (recettore dell'ossitocina). Questa modificazione influenza in senso negativo l'espressione di OXTR, che a sua volta influenza i livelli di ossitocina. PIù OXTR è modificato, meno è attivo e meno ossitocina dovrebbe esserci.

Dopo poco più di un anno, quando i bambini avevano 18 mesi, i ricercatori hanno misurato di nuovo i livelli di modificazione chimica di OXTR nelle mamme e nei bambini stessi.

Hanno così scoperto che mentre questi livelli – e dunque si presume anche i livelli di ossitocina – rimanevano più o meno stabili nelle mamme, nei bambini andavano incontro a modificazioni più significative, in alcuni casi aumentando, in altri diminuendo. A conferma che effettivamente la prima infanzia rappresenta un momento critico per il modellamento del sistema biologico dell'ossitocina.

Non solo: hanno anche osservato un'associazione tra il coinvolgimento della mamma nella sessione di gioco a cinque mesi d'età e il cambiamento di questi livelli. Nel caso di mamme particolarmente coinvolte (cioè più attente, fisicamente più vicine e in contatto, con atteggiamenti più positivi e incoraggianti), i bambini a 18 mesi mostravano una maggior diminuzione dell'espressione di OXTR (presumibilmente associata a livelli più elevati di ossitocina). Infine, si è visto che i livelli della modificazione chimica di OXTR a 18 mesi correlano con il temperamento dei bambini secondo quanto riferito dai genitori: in questo caso, modificazioni più intense (e dunque meno OXTR e livelli più bassi di ossitocina) si associavano a un temperamento meno equilibrato e con più “crisi emotive”.

L'importanza delle prime relazioni

Lo studio è un'ulteriore conferma biologica dell'importanza delle relazioni affettive e sociali che i bambini instaurano nei primi mesi di vita. Anche se ha riguardato in modo specifico le mamme, infatti, è molto probabile che meccanismi analoghi entrino in gioco anche con i papà o in generale con chiunque si prenda attivamente cura dei piccoli.

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