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Nelle favelas c'è una scuola di danza che regala un futuro alle bimbe brasiliane

di Niccolò De Rosa - 23.04.2019 - Scrivici

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Fonte: Ipa-agency
Il progetto "Na Ponta dos Pes" della giovane Tuany Nascimento aiuta le bambine di una delle baraccopoli più povere di Rio de Janeiro a sottrarsi da Narcos e miseria.

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A Morro do Alemão, uno dei complessi di favelas più degradati della zona Nord di Rio de Janeiro, c'è un ex ballerina professionista che ha accantonato ambizioni e sogni di gloria - ha rappresentato il suo Paese in diversi eventi internazionali di ginnastica ritmica - per provare a dare una speranza alle bambine del bairro.

Il suo nome è Tuany Nascimento, 24 anni, ed è l'ideatrice del progetto Na Ponta dos Pés ("In punta di piedi"). Tuany ha istituito dal 2012 una vera scuola di danza classica nell'inusuale cornice delle favelas brasiliane.

Un'occasione di riscatto

Nella classe di Tuany infatti non ci sono parquet lucidi, specchi immacolati o eleganti spogliatoi dove infilarsi scarpette e body: le lezioni si tengono su terrazzi o campi da basket in cemento, nei quali risuonano le arie di Čajkovskij e Stravinsky.

Danza classica nelle favelas

Quel che conta però è la voglia di danzare e la scuola della Nascimento offre alle bambine dai 4 ai 15 anni d'età un'opportunità quasi insperata in luoghi come questo.

«Il nostro obiettivo non è solo insegnare alle ragazze come danzare. Qui imparano come affrontare le sfide e come sviluppare una disciplina del lavoro», ha detto Tuany. Tutte qualità indispensabili per venir fuori da una realtà così complicata.

Danza classica nelle favelas

Tuany Nascimento, insegnante e ideatrice del progetto "Na Ponta dos Pes" mentre prepara i materiali per costruire una piccola struttura dove tenere le sue lezioni.

Il quartiere di Alemão è infatti uno dei più difficili della metropoli brasiliana. Qui le strade sono in mano ai cartelli della droga, i quali hanno via via sostituito le autorità governative istituendo una sorta di "Stato nello Stato" dove le alternative alle leggi dei Narcos sono le pallottole.

«Molte delle ragazze hanno genitori o fratelli coinvolti nel narcotraffico», aveva dichiarato Tuany in una vecchia intervista al Guardian, affermando anche che «le persone si danno al crimine perché non hanno opportunità, ma la danza classica offre loro una chance per non cadere in quel tipo di vita».

E per ora Tuany Nascimento sta avendo ragione: quando iniziò sette anni fa le allieve non arrivavano alla decina.

Ora sono più di quaranta.

FONTI: Ipa, The Guardian

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