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Nel 2020 sono nati 17mila bambini in meno: il Report CEDAP

di Francesca Capriati - 07.12.2021 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Dati natalità in Italia: secondo l'ultimo rapporto CEDAP nel 2020 sono nati oltre 17mila bambini in meno. L'età media della madre è 33 anni, cesarei al 31%

In questo articolo

Dati natalità in Italia

Il nuovo rapporto Cedap del Ministero della Salute conferma il calo delle nascite nel nostro Paese. I dati sulla natalità in Italia, quindi, non sono promettenti e restano ancora bassi, con un trend in diminuzione: nel 2020 sono nati 404.260 bambini rispetto ai 421.913 del 2019 e per esempio ai 554.438 del 2010. Il Ministero della Salute, in una nota, spiega:

Nel corso del 2020 prosegue il calo delle nascite, in tutte le aree del Paese. Il fenomeno è in larga misura l'effetto della modificazione della struttura per età della popolazione femminile ed in parte dipende dalla diminuzione della propensione ad avere figli. Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale; negli ultimi anni si nota, tuttavia, una diminuzione della fecondità delle donne straniere. Il tasso di natalità varia da 5,1 nati per mille donne in età fertile in Sardegna a 9,6 nella Provincia Autonoma di Bolzano rispetto ad una media nazionale del 6,8"

L'identikit della mamma in Italia

Nel 2020, circa il 21% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Le aree geografiche di provenienza delle madri straniere più rappresentate sono quelle dell'Africa (27,9%) e dell'Unione Europea (21,4%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 20,3% ed il 7,8% delle madri straniere.

Delle donne che hanno partorito nell'anno 2020 il 42,6% ha una scolarità medio alta, il 24,8% medio bassa ed il 32,7% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (43,3%).

L'analisi della condizione professionale evidenzia che il 56,2% delle madri ha un'occupazione lavorativa, il 27,5% sono casalinghe ed il 14,3% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2020 è per il 52,2% quella di casalinga a fronte del 63,5% delle donne italiane che hanno invece un'occupazione lavorativa.

A che età si diventa madre?

L'età media della madre è di 33 anni per le italiane mentre scende a 30,8 anni per le cittadine straniere.

L'età media al primo figlio è per le donne italiane, quasi in tutte le Regioni, superiore a 31 anni, con variazioni sensibili tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 28,9 anni.

Dove partoriscono le donne in Italia?

L' 88,2% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati, l'11,6% nelle case di cura e solo lo 0,2% altrove.

Il 62,6% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1.000 parti annui. Il 6,9% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui.

Come si svolge la gravidanza?

Ecco alcuni dati emersi dal Report:

  • Nell'89,4% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4; nel 73,9% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie.
  • La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre il primo trimestre di gravidanza è pari al 2,2% mentre tale percentuale sale all'11,3% per le donne straniere.
  • Le donne con scolarità medio-bassa effettuano la prima visita più tardivamente. Anche la giovane età della donna, in particolare nelle madri al di sotto dei 20 anni, risulta associata ad un maggior rischio di controlli assenti (2,5%) o tardivi (1° visita effettuata oltre l'undicesima settimana di gestazione nel 13,7% dei casi).
  • Nell'ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive sono state effettuate in media 3,1 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni questo esame è stato effettuato nel 9,64% dei casi, un dato in calo nell'ultimo triennio.

Come avviene il parto

In media, nel 2020 il 31,12% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali.

I dati denotano comunque una tendenza alla diminuzione in linea con le indicazioni delle "Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo".

Il papà in sala parto

La donna ha accanto a sé al momento del parto nel 94,1% dei casi il padre del bambino (ad eccezione dei cesarei), nel 4,5% un familiare e nell'1,5% un'altra persona di fiducia.

I dati sulla PMA

In media in 3,2 gravidanze ogni 100 (12.863 nati) si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA), quella più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell'utero (FIVET), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI).

La salute dei neonati

Lo 0,9% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 5,9% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,6% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10.

Sono stati rilevati 1.072 nati morti corrispondenti ad un tasso di natimortalità, pari a 2,65 nati morti ogni 1.000 nati, e registrati 5.001 casi di malformazioni diagnostiche alla nascita.

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