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Diabete in gravidanza: la metformina è sicura?

di Irma Levanti - 19.09.2018 - Scrivici

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Fonte: Jaromir Urbanek / Alamy / IPA
Uno studio internazionale ha valutato il profilo di sicurezza di questo farmaco, ampiamente usato per il trattamento del diabete di tipo 2. Conclusione: non sembra esserci un aumento del rischio di anomalie congenite anche se assunto nel primo trimestre di gravidanza

La metformina è un farmaco ipoglicemizzante - in grado cioè di abbassare i livelli di glucosio nel sangue – ampiamente utilizzato nel trattamento del diabete di tipo 2 e in altre condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico o l'obesità non accompagnata da diabete. Il suo uso in gravidanza è rimasto a lungo controverso, per il timore – comunque non supportato da prove – di eventuali rischi per il feto.

Negli ultimi anni, però, alcuni paesi hanno aperto all'uso della metformina anche per il diabete in gravidanza. E ora i risultati di un nuovo studio confermano che l'assunzione del farmaco nel primo trimestre di gravidanza non sembra legata a un aumento del tasso di difetti congeniti del feto.

Lo studio, condotto da un gruppo internazionale di ricercatori tra i quali l'italiana Anna Pierini, dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista British Medical Journal.

"Utilizzando i dati di vari registri di anomalie congenite di nove nazioni europee sono state osservate quasi 1,9 milioni di nascite in Europa, fra il 2006 e il 2013" ha spiegato Pierini in un comunicato. In tutto sono stati rilevati poco più di 50 mila casi di anomalie congenite (tenendo in considerazione sia bambini nati vivi, sia morti fetali e interruzioni di gravidanza a seguito di diagnosi prenatale di anomalie). "Di questi, 168 casi si sono verificati nell'ambito di gravidanze in cui la mamma, nel primo trimestre, aveva assunto metformina, per il trattamento di diabete o altre ragioni".

Ebbene: “Non è emersa alcuna evidenza di aumento del rischio per tutte le anomalie congenite maggiori a seguito dell’assunzione di metformina nel primo trimestre di gravidanza, per diabete o altre indicazioni”.

Unico punto di attenzione: un lieve eccesso di rischio per un difetto cardiaco (atresia della valvola polmonare, la valvola che collega il ventricolo destro del cuore all'arteria polmonare), di cui sono stati registrati tre casi esposti a metformina su 229 casi totali: uno in una donna con diabete pregestazionale e due in donne che avevano assunto induttori dell'ovulazione.

Tutte condizioni che indipendentemente dal farmaco sembrano aumentare il rischio di anomalie congenite.

Secondo Perini, nonostante la necessità di ulteriore sorveglianza per aumentare la dimensione del campione e per approfondire la questione delle anomalie cardiache, si tratta di risultati decisamente rassicuranti. Anche considerato il fatto che l'uso di metformina in gravidanza sta aumentando: non tanto per il trattamento di un eventuale diabete gestazionale – che viene curato con la dieta e, se questa non basta, con insulina – quanto perché questo farmaco è in generale più usato e dunque aumenta la possibilità di esposizioni anche involontarie nel primo trimestre di gravidanza.

Lo studio è stato realizzato nell’ambito di EUROmediCAT, consorzio di ricerca europeo dedicato al miglioramento della sicurezza dei farmaci in gravidanza.

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