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Emergenza nascite, i modi goffi e spiritosi con cui i governi vogliono risolvere il problema

di Chiara Dalla Tomasina - 08.03.2017 - Scrivici

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Nel mondo nascono sempre meno bambini e i governi dei vari Paesi cercano di correre ai ripari. Dall'Italia alla Corea del Sud, dalla Russia a Hong Kong, esploriamo insieme le 'misure' adottate dalle varie nazioni per incrementare la popolazione. Preparatevi: c'è da ridere!

In questo articolo

C'è chi elargisce bonus bebè, chi indice il 'Fertility Day' e chi, invece, invita a non usare il preservativo. Il tutto per far salire di qualche punto l’indice della fertilità, che è uno dei fattori più determinanti del futuro di una nazione. La maggior parte degli Stati del mondo, infatti, in questo ambito sono messi davvero male e tra questi c'è anche il nostro Paese, che è al 208esimo posto su 224 nazioni presenti sulla Terra. Diversi Stati, per cercare di risanare questo aspetto e portare la media almeno a due figli per donna (dato ‘rispettato’ solo da 120 Paesi), ovvero il minimo che serve per rimpiazzare le persone decedute, si sono adoperati per far tornare ai propri cittadini la voglia di mettere al mondo figli. I risultati? Tutti da ridere, cominciando dall’Italia…

ITALIA, il fertility day

Il nostro Paese ha un tasso di fertilità di 1,43 bambini per donna (la media europea è 1,58). Così, il ministro della salute Beatrice Lorenzin, come ricorderete, ha pensato bene di colmare questo divario ricorrendo all’ormai mitico Fertility Day, nel quale gli slogan passavano da ‘La fertilità è un bene comune’ a ‘La bellezza non ha età, la fertilità sì’, dal ‘Datti una mossa! Non aspettare la cicogna’ a ‘Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi’. La campagna, definita dall’allora premier Renzi “inguardabile” e criticata da numerosi esponenti della politica e dello showbiz, è stata completamente rigettata anche dai semplici cittadini, che l’hanno demolita e derisa sui vari social network (oltre ad averne fatto diverse e divertenti parodie). Insomma, un fallimento totale. (Leggi anche: Istat sempre meno nascite in Italia)

SPAGNA e il "ministro della sfida demografica"

Fertilità in discesa, disoccupazione in salita: questa è la storia spagnola degli ultimi anni. La metà dei giovani non ha lavoro e la Spagna è, a livello di disoccupazione, al secondo posto in Europa dopo la Grecia. Per rimpinguare un po’ i dati della fertilità, il governo ha assunto tale Edelmira Barreira, senatrice del Partito Popolare, per fungere da commissario straordinario, qualifica che a gennaio di quest’anno si è trasformata in ‘ministro della sfida demografica’.

Due mesi di studi statistici, ma la causa della non procreazione tra gli spagnoli non è ancora stata trovata. Nonostante l’assunzione della zarina ‘del sesso’, come è stata ribattezzata da molti.

La Danimarca ha una media di 1,73 bimbi per ogni donna e si piazza al 166esimo posto in classifica. Lo humor danese, però, ha trovato un modo spiritoso per risolvere il problema delle scarse nascite: la società di viaggi danese Spies Rejser ha assicurato che, chi concepisce un figlio durante la vacanze acquistate presso di loro, vince una fornitura cibo per i primi tre anni del bebè.

ROMANIA, la tassa sulle coppie senza figli

Il tasso di fertilità rumeno non è mai decollato tanto che, nel 1980, il governo ha imposto una tassa del 20 per cento per le coppie senza figli e ha stabilito disposizioni per rendere pressoché impossibile il divorzio. Inoltre, ha inserito anche fortissime misure anti aborto. Il risultato? Poco è cambiato dopo il 1989: la Romania resta con un tasso di fertilità molto basso, ovvero 1,31 figli per donna.

COREA DEL SUD e il family day

In Corea del Sud è stato istituito, ogni terzo mercoledì del mese, il 'Family Day', nel quale gli uffici pubblici chiudono alle sette di sera. Il tasso di fertilità del Paese si attesta su 1,25 figli per donna: un valore così preoccupante tanto da indurre il Governo a offrire incentivi economici per le coppie che hanno più di un figlio.

INDIA, "non usate il preservativo"

L’India, in generale, a livello di fertilità sembrerebbe non avere niente a che vedere con questa classifica, dato che si attesta sui 2,48 figli per donna. Il problema reale è che il numero di persone della comunità Parsi sta avendo un crollo, passando dalle 114.000 unità nel 1941 alle 61.000 nel 2001. Nel 2014 sono cominciati gli slogan, tra il trash e il grottesco: ‘Siate responsabili: non usate il preservativo stasera’ è uno di questi. Questa misura ‘drastica’, però, sembra aver funzionato: i Parsi, oggi, sono circa 69mila.

HONG KONG, bonus bebè per chi fa figli

A Hong Kong il tasso di fertilità è di 1,18 figli per donna. Questo fattore influenza anche la crescita economica, che sta rallentando. Per stimolare le coppie a mettere al mondo eredi, il governo ha promesso di elargire del denaro, prendendo spunto dal ‘bonus bebè’ di Singapore, dove i genitori ricevono 4400 dollari per i loro primi due figli e 5900 per il terzo e quarto. Ma, finora, i fatti si fermano alle promesse.

SINGAPORE, una notte per "far esplodere il patriottismo"

Ecco il fanalino di coda della classifica: in questa città-stato, il tasso di fertilità è il più basso del mondo e si attesta a 0,81 figli per donna. Nell'agosto del 2012 il governo ha istituito la National Night, per incoraggiare le coppie a ‘far esplodere il loro patriottismo’. Senza molto successo, poi, è stato stabilito un limite al numero di minuscoli appartamenti in affitto, ovvero con una sola camera, affinché le persone siano stimolate a vivere insieme e, magari, mettere al mondo un figlio.

(Fonte: Businnessinsider.com)

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