"Il terremoto lascia un segno profondo nel vissuto dei bambini, simile ai bombardamenti, alle guerre": i piccoli hanno dovuto rendersi conto all'improvviso che "c'è qualcosa di incontrollabile, contro la quale non esiste difesa" e "neanche mamma e papà possono nulla".
Lo ha dichiarato la psicologa dello sviluppo, Silvia Bonino, secondo la quale per aiutare i bambini a superare il trauma del terremoto occorrono tempestivi aiuti psicologici, il recupero di tutte quelle attività che caratterizzavano la loro quotidianità prima del disastro ma soprattutto la presenza reale e rassicurante dei genitori.
COME AIUTARE
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Per fare segnalazioni e dare informazioni contattare la protezione civile al numero verde 800840840
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La Croce Rossa ha attivato una raccolta fondi: Iban: IT40F0623003204000030631681; causale: "Terremoto Centro Italia" e attivato il numero telefonico 06 5510, dedicato al servizio donazioni, e l'indirizzo email aiuti@cri.it.
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Attivato sms solidale 45500
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Per le donazioni di sangue rivolgersi alle associazioni: Avis, Croce Rossa, Fidas, Fratres
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Telefono Azzurro: mette a disposizione dei bambini e dei loro genitori l’assistenza telefonica attraverso le sue linee di ascolto, il 114 Emergenza Infanzia e l’1.96.96, dedicato a bambini e adolescenti. Le sedi territoriali hanno attivato la raccolta di giochi e materiale didattico da distribuire ai bambini del posto. C’è anche l’opportunità di unirsi come volontari al Team di Emergenza e dare il proprio supporto sul campo. Per scoprire la sede più vicina e informazioni su come diventare volontario si può contattare il numero 800.090.335.
Il decalogo per i bambini di Save the children, usato nelle emergenze di tutto il mondo
Telefono Azzurro invita tutti gli organi di informazione ad una maggior cautela nella pubblicazione e nella messa in onda di immagini drammatiche dei posti tragicamente colpiti dal sisma e delle vittime. Occorre che venga messo in atto un bilanciamento più adeguato tra diritto di cronaca e tutela dell’infanzia, nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Carta di Treviso. Quindi una maggiore attenzione, non solo verso bambini e adolescenti coinvolti nel tragico evento, ma anche verso coloro che siedono di fronte ad uno schermo televisivo, ai bambini che guardano, che ascoltano e leggono. Un’esposizione indiretta – attraverso i media - ad un evento traumatico può, infatti, incidere sul benessere psichico di adulti e bambini, arrivando a costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di una sintomatologia, come il Disturbo Post-Traumatico da Stress.
E’ infatti indispensabile che, soprattutto in fascia protetta, telegiornali e programmi di infotainment gestiscano con particolare misura la scelta di immagini e parole.