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Emicrania: colpisce il 9% degli under 12

di Nostrofiglio Redazione - 13.04.2015 - Scrivici

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Fonte: alamy
Per arrivare a una diagnosi corretta trascorre spesso troppo tempo. Prima che venga diagnosticata passano da una media di due anni fino a picchi di tre. Eppure è molto diffusa tra i bambini. L'emicrania colpisce infatti il 9% dei bimbi sotto i 12 anni. Il ruolo di prime "sentinelle" è affidato ai genitori.

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Possono passare dai due ai tre anni prima che venga diagnosticata. E colpisce quasi un bambino su 10 sotto i dodici anni.

 

L'emicrania è diffusa tra i più piccoli e il ruolo di "sentinelle" è affidato ai genitori. Sono proprio loro a dover notare il disagio del proprio bimbo e lavorare insieme ai pediatri, che devono invece essere in grado di dare le giuste informazioni sul tema.

 

Quando iniziare a preoccuparsi? Se anche il genitore soffre di emicrania e il bimbo evita lo sforzo fisico e le attività sociali

"Il genitore dovrebbe iniziare a preoccuparsi innanzitutto se anche lui soffre di emicrania - sottolinea Bruno Colombo, responsabile del centro per la cura e la diagnosi delle cefalee dell'età pediatrica ed adulta dell'università Vita-salute, ospedale San Raffaele di Milano - la familiarità, infatti, aumenta del 40% il rischio, e del 70% se a soffrirne sono entrambi i genitori. Poi si deve osservare il comportamento del bambino. Un bimbo che soffre di emicrania, che ha spesso anche sintomi come vomito e nausea, si ritira dalle attività sociali, evita lo sforzo fisico e ha dei comportamenti che devono essere presi sul serio. Il pediatra, poi, con poche domande mirate può confermare il sospetto".

 

Si è parlato proprio di emicrania lo scorso fine settimana alla Suola di Pediatria organizzata a Capri da Paidòss, Osservatorio Nazionale sulla salute dell'infanzia e l'adolescenza. (Leggi anche: bambini e mal di testa, placebo efficace come i farmaci)

 

Un consiglio? Tenere un diario delle crisi e NO al fai da te

Dopo aver avuto la diagnosi di emicrania, un consiglio è tenere un diario delle crisi. Se superano il limite di quattro attacchi al mese gli esperti intervengono con diverse terapie.

 

"Stiamo ottenendo buoni risultati con la Ginkgolide B insieme a coenzima Q10, vitamina B12 e magnesio, tutte sostanze naturali, mentre in casi più gravi si possono usare antidolorifici a minore impatto" continua Bruno Colombo. La cosa più importante è "non affidarsi al 'fai da te', come fanno certe mamme che danno al figlio i loro stessi farmaci".

 

Fonte: Ansa

 

Per appronfondire: Bambini e mal di testa

 

Dal forum: bambino e mal di testa

 

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