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Emozioni delle prime settimane di gravidanza

di Nostrofiglio Redazione - 19.07.2012 - Scrivici

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"Ogni momento da quel 12 giugno fu vissuto da me con quel pizzico inconscio di emozione in più. Ogni giornata in quei tre mesi, ogni gesto, ogni luogo, ogni esperienza fu vissuta da due cuori… E in qualche modo posso dire che avvertivo la presenza del mio angioletto senza averne però certezza."

Le prime settimane della mia prima gravidanza non le dimenticherò mai. Come non dimenticherò nemmeno quella notte di amore e passione in cui è stata concepita la nostra meraviglia: il 12 giugno 2010, (ne ho certezza perché ci vedevamo solo un weekend al mese con il mio allora fidanzato, per via del suo lavoro). Stavamo insieme da 7 anni, in attesa di andare a convivere dopo la mia laurea…eravamo al limite, volevamo iniziare a vivere la vita insieme dopo tanti sacrifici. Ai bambini nemmeno ci pensavamo, non l’abbiamo cercata, non ne avevamo nemmeno parlato mai seriamente, anzi dopo la mia lunga esperienza da babysitter mi ero giurata che non avrei mai avuto figli. Eppure quella notte ha cambiato il mio destino.

 

19 GIUGNO (1° settimana): arrivò il solito ciclo, puntuale ma poco abbondante… solo un paio di giorni. Mi era capitato altre volte. Non ci pensai nemmeno, mi sentivo ancora bambina dentro, dedita allo studio e alle domeniche al mare con la mia famiglia. Dopo un paio di giorni, appena sveglia, ho cominciato ad avvertire un leggero senso di nausea, lo attribuivo alla fame. Mangiavo di più, molto di più, nonostante facesse tanto caldo. Avevo leggeri giramenti di testa, ma gli ho attribuiti allo stress degli esami che stavo preparando. Tanti piccoli campanellini d’allarme smentiti da quel ciclo sempre presente.

 

LUGLIO: spariscono anche quei pochi sintomi che avevo… stavo benissimo e perdevo persino peso, nonostante mangiassi di più. Ero contentissima…sarei arrivata in forma alle ferie! Il mio fidanzato ritornò a casa per il weekend, trascorremmo tre giorni bellissimi e nessuno di noi due immaginava ancora che eravamo ormai in 3 da più di un mese (5 settimane). Fu allora che mi regalò un biglietto aereo per raggiungerlo ad Alghero ad agosto per ben 2 settimane. Ero al settimo cielo!! Lui ripartì, e arrivò il secondo anomalo ciclo, puntuale come sempre ma di nuovo stranamente breve… non ci pensai, avevo la testa altrove.

In quei giorni diedi 2 esami ben tosti.

 

AGOSTO: tutto proseguì tranquillamente e arrivò il 10 agosto (7 settimane+3), giorno della mia partenza. Il viaggio in aereo fu breve ma arrivai davvero stanchissima, mi sembrava di aver viaggiato per giorni. Appena vidi ciò che mi aspettava però, passo tutto: 2 settimane in barca a vela in giro per il mare della Sardegna. Lunghe passeggiate, esplorazioni di posti deserti e selvaggi, nuotate di centinaia di metri, notti insonni … il mio corpo si stava ribellando, ero sonnolenta, sempre stanca e non era da me. Il ciclo questa volta non arrivo, per la troppa stanchezza, mi ero inculcata! ero contenta perché mi sarei goduta in pace gli ultimi giorni di vacanza. Arrivò il momento del ritorno a casa. Dopo 10 ore di traghetto che passai a dormire, mi accorsi con orrore che avevo entrambe le caviglie e i piedi diventati il triplo. Le scarpe non mi entravano più e dovetti andare fino in macchina a piedi scalzi! Era il risultato di 2 settimane troppo intense e stancanti per una donna incinta (9 settimane +3). Decisi che prima o poi sarei andata dal medico a chiarire questo evidente problema di circolazione. Tornati a casa, ci riposammo tre giorni e ripartimmo per un’ altra settimana con gli amici. Allora qualcosa cominciò a cambiare: ero dimagrita 6 kg, ma il basso ventre era notevolmente indurito e leggermente sporgente. Ero molto stitica allora e poteva essere dovuto a questo motivo pensai. Ero spesso nervosa, irascibile, ero diventata gelosa il triplo e piangevo per ogni banalità…era come avere una continua sindrome premestruale. Quando passeggiavamo tra le vie del centro mano nella mano, e vedevamo altre coppie con dei bimbi, mi veniva questo strano desiderio mai avuto prima, come se tutto d’un tratto mi piacessero i bambini. Visto che il fisico non ci era riuscito, ora era il mio istinto a lanciarmi dei chiari segnali.

Stavo finalmente cominciando a percepirli. Una sera, durante la cena, gli parlai di questo mio dubbio, e lui, un po’ perplesso, mi disse che non appena saremmo tornati a casa avremmo fatto il test

 

2 SETTEMBRE: tornati a casa. La sera festeggiammo il mio compleanno solo io e lui (e la piccola intrusa) in un bel ristorantino romantico e tranquillo. Non ero affatto tranquilla, conoscevo già l’esito del test che avrei fatto quella sera. Dopo mezzanotte tornai a casa (vivevo con i miei allora), corsi in bagno e lo feci. Era la mia prima volta. Passarono appena 20 secondi quando vidi apparire la seconda barra rosa. Avevo 25 anni compiuti ed ero incinta! Fu un muro di pianto al telefono con lui che cercava di rassicurarmi inutilmente. Andai a letto e pensai che tanto al massimo sarei stata incinta di due settimane e quindi si potesse ancora fare qualcosa. Anche se lui non sarebbe mai stato d’accordo. La mattina successiva andai dal mio medico di famiglia per farmi prescrivere le analisi del sangue (nella speranza che ci fosse stato un errore con il test). Il mio fidanzato dovette partire quella sera quindi tutto il resto dovetti affrontarlo da sola. Lo dissi solamente alla mia migliore amica, che mi accompagnò dalla ginecologa la settimana dopo.

 

13 settembre (12+ 1): Il giorno della visita ritirai le analisi, c’erano un sacco di numeri e non riuscì a capirci nulla. Una volta nello studio della ginecologa, gliele consegnai dopo averle spiegato tutto accuratamente: secondo me l’ultimo ciclo fu quello del 24 luglio… lei invece guardando stupita le analisi mi disse: ’’Ma sei sicura?? Secondo me ti sbagli.’’ Mi fece mettere sul lettino e fu allora che feci la prima ecografia della mia vita. Pensavo di trovare un piccolo fagiolino e invece c’era già un minuscolo bambino di 12 cm e 60 grammi… con un piccolo testoncino, e due pugni stretti stretti che si agitavano continuamente.

La ginecologa fece una breve risatina e disse: ‘’Come pensavo… Erano delle false mestruazioni quelle che hai avuto per circa due mesi. Brava, complimenti, hai superato il primo trimestre senza nemmeno saperlo! Sei nella tredicesima’’. Non riuscivo a credere che una cosa così grande fosse dentro di me e io non me ne ero accorta! Ripensai a quanto male posso averli fatto con tutte quelle cadute sulla spiaggia giocando a pallone, a tutte le sigarette fumate, alla stanchezza delle vacanze, ai pasti saltati, alle notti senza riposo, alla musica alta delle discoteche… Rimasi senza parole. Uscita dallo studio, piansi tanto, ma questa volta di gioia. Chiamai il futuro papà e gli raccontai tutto. Rimase incredulo ma era felice. La settimana stessa cominciammo a cercare casa per costruire il primo nido d’amore. Ogni cattivo pensiero si allontanò e fu allora che diventai Mamma e mi presi cura di lei come non avevo fatto fino ad allora.

 

Queste furono le prime 13 settimane di una gravidanza di cui non sapevo nulla. Ma non posso assolutamente dire di non aver provato emozioni. Ogni momento da quel 12 giugno fu vissuto da me con quel pizzico inconscio di emozione in più. Ogni giornata in quei tre mesi, ogni gesto, ogni luogo, ogni esperienza fu vissuta da due cuori… E in qualche modo posso dire che avvertivo la presenza del mio angioletto senza averne però certezza. Lei era con me durante gli esami, i pranzi di famiglia, le vacanze, le uscite con gli amici, ascoltava le mie confessioni più intime… era entrata nella mia vita in punta di piedi e se n’è rimasta li…zitta zitta. Tuttavia allora ho capito che qualcuno da lassù mi è stato vicino, l’ha protetta e ha fatto in modo che non sapessi nulla della gravidanza fino al terzo mese compiuto, in modo tale che lei oggi potesse essere tra noi. Se me ne fossi accorta presto infatti, le cose sarebbero potute andare probabilmente in modo diverso…

Grazie, chiunque tu sia….

 

(Storia di alessandra85 tratta dal forum di nostrofiglio.it)

 

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