Talvolta il modo migliore per sventare un pericolo non è evitarlo, ma imparare ad affrontarlo. La pensa così Kain Karawahn, un'artista tedesco che ha attirato l'attenzione del New York Times grazie al suo originale approccio educativo riguardo il rapporto tra bimbi e fuoco: perché insegnare ai piccoli a stargli lontani quando si potrebbe insegnar loro ad usarlo correttamente?
Pensiero controcorrente che farà rabbrividire qualche pedagogista, ma il metodo "Karawhan" è già stato adottato da quasi duemila educatori in Germania.
Conoscere per rispettare
Per l'esperto tedesco, non ha senso che i bambini crescono nella paura di qualcosa che non possono sperimentare.
Ecco perché già a 4-5 anni i bambini affidati al suo metodo cominciano a tenere in mano un fiammifero o un accendino e imparano ad accendere candele e piccoli fuochi controllati. Così facendo i piccoli possono alimentare la loro curiosità e provare sotto l'occhio vigile di un adulto quelle esperienze che prima o poi affronterebbe comunque ma magari in ambienti meno sicuri.
«I bambini che bruciano qualcosa non lo dicono ai genitori per paura di punizioni, e ancora peggio qualche volta si nascondono subito dopo averlo fatto, finendo per morire a causa del fumo - ha affermato Karawahn - Sono ormai dieci anni che insegno queste cose, e non c'è stato ancora nessun bambino che ha dato fuoco a qualcosa».
Non tutti però concordano con l'approccio pedagogico dell'artista tedesco. Per l'esperto di salute mentale americano Paul Schwartzman infatti, i bambini così piccoli non hanno gli strumenti cognitivi adatti a gestire una responsabilità: «I bambini non hanno la capacità intellettuale di capire costa sta accadendo e quanto il fuoco sia veloce nello sfuggire al nostro controllo»