Figli e basta. Con il via libera venerdì scorso del decreto legislativo di revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, il Consiglio dei ministri ha eliminato le differenze tra i figli nati nel e fuori dal matrimonio, così garantendo la completa eguaglianza giuridica degli stessi. Lo ha annunciato in conferenza stampa il premier Enrico Letta che ha spiegato che non ci saranno “mai più figli divisi in categorie di serie A e di serie B. Da oggi esistono solo figli senza aggettivi”.
Il decreto, emesso in attuazione della legge 219/12 che aveva già eliminato le disparità, prevede la “modifica normativa vigente al fine di eliminare ogni residua discriminazione rimasta nel nostro ordinamento fra i figli nati nel e fuori dal matrimonio, così garantendo la completa eguaglianza giuridica degli stessi”.
Scompare così dal Codice Civile la classificazione dei figli legittimi e naturali. “Non esistono più aggettivi vicino alla parola figlio, ma figli e basta. È un fattore di civiltà” ha detto Letta.
SOLO FIGLI
Viene introdotto il principio dell’unicità dello stato di figlio, anche adottivo, e conseguentemente l’eliminazione dei riferimenti presenti nelle norme ai figli “legittimi” e ai figli “naturali” e la sostituzione degli stessi con quello di “figlio”.
STESSI DIRITTI EREDITARI
Viene introdotto il principio per cui la filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti e non solo nei confronti dei genitori.
RAPPORTI CON I NONNI
Si introduce il diritto degli ascendenti di mantenere “rapporti significativi” con i nipoti minorenni. Questo significa che i nonni potranno vantare e far valere in giudizio i loro diritti, fermo restando l’interesse superiore del minore.
RESPONSABILITA’ DEL GENITORE
La nozione di “potestà genitoriale” viene sostituita con quella di “responsabilità genitoriale”. La nuova dicitura mette in primo piano il figlio e i suoi interessi. I genitori sono tenuti a vigilare su istruzione, educazione e condizioni di vita del figlio, fino alla sua indipendenza economica.
ASCOLTO DEL MINORE
E’ stato introdotto e disciplinato il principio dell’ascolto del minore (art. 336 bis codice civile) che abbia compiuto 12 anni o anche di età inferiore “se capaci di discernimento”, nell’ambito dei procedimenti che lo riguardano.
Inoltre, nel recepire la giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione, si è deciso di:
limitare a cinque anni dalla nascita i termini per proporre l’azione di disconoscimento della paternità;
portare a dieci anni il termine di prescrizione per l’accettazione dell’eredità per i figli nati fuori dal matrimonio;
modificare la materia della successione prevedendo la soppressione del “diritto di commutazione” in capo ai figli legittimi fino ad oggi previsto per l’eredità dei figli naturali.
I dati in Italia
1 bambino su 4 nato fuori dal matrimonio. Questo è il dato italiano, relativo al 2011. La fonte è l'Istat.
Dal 1995, quando solo l'8,1% delle nascite avveniva fuori dal matrimonio, il numero è triplicato.
L'incremento più consistente è al centro-nord, dove i nati da genitori non sposati sono circa il 30%. Ad Alto Adige, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta, Liguria, Toscana e Piemonte, regioni in cui i genitori erano già più propensi ad avere figli al di fuori dal matrimonio, se ne sono aggiunte altre. In Veneto l'incidenza è triplicata (6,8% nel 1995, 26,3% nel 2011). Alle Marche il primato dell'incremento più sostenuto: la percentuale dei nati da genitori non sposati è passata dal 5,3% del 1995 al 26,2% del 2011.
Sud e isole presentano un aumento più contenuto: dal 1995 al 2011 sono passate rispettivamente dal 5,2% al 15,3% e dall'8,7% al 20,3%.
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