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I bambini che parlano due lingue crescono con una mentalità più aperta

di Concetta Desando - 15.01.2015 - Scrivici

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Fonte: Contrasto
Secondo uno studio della Concordia University, i bimbi che parlano una sola lingua tendono a credere che tutto sia innato e immodificabile, quelli bilingui, invece, sono più propensi a credere che siano l’esperienza e l'apprendimento a creare le caratteristiche di ciò che li circonda  

Che parlare una lingua piuttosto che un’altra influisca sullo sviluppo cognitivo è una teoria nota da tempo, chiamata “ipotesi di Sapir-Whorf”. Ora però uno studio della Concordia University di prossima pubblicazione su Developmental Science fa un passo ulteriore, e sostiene che il bilinguismo in età prescolare può cambiare il modo in cui i bambini percepiscono il mondo intorno a loro.

I bambini che parlano una sola lingua, secondo lo studio, tendono a pensare che tutte le caratteristiche umane o animali siano innate, mentre i bilingui sono più propensi a credere che siano l’esperienza e l'apprendimento a creare le caratteristiche di ciò che li circonda. (Leggi anche Crescere bilingue?)

Secondo i ricercatori, i risultati dello studio aprono importanti scenari educativi e sociali: “L’indicazione che il bilinguismo riduce l’essenzialismo (cioè il credere che tutto sia innato e immodificabile, ndr) aumenta le possibilità che venga introdotto l’insegnamento precoce della seconda lingua – sottolinea Krista Byers-Heinlein, professore di psicologia e autrice della ricerca –. Un’educazione di questo tipo può essere infatti utile per promuovere l’accettazione delle differenze fisiche e sociali degli esseri umani”. (Guarda anche Bambini bilingui? Apprendono più velocemente)

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