Imparare studiando e imparare a studiare: ecco il grande obiettivo del Centro di aiuto allo studio di Portofranco, l'associazione milanese no profit che da tempo si batte contro la dispersione scolastica e offre uno spazio dove ragazzi e ragazze con grossi problemi nel rapporto con il mondo scolastico possono trovare persone attente alle loro esigenze e pronte a dar loro una mano (gratuitamente) per ottenere il diploma.
Con i suoi circa 400 volontari che offrono il loro tempo per aiutare studenti delle scuole medie e superiori a terminare il loro percorso di studi, Portofranco vuole infatti affrontare il problema dell'insuccesso scolastico non solo aiutando il ragazzo in difficoltà ad apprendere le nozioni necessarie per ottenere la sufficienza, ma intraprendendo insieme ad esso un percorso condiviso per aiutarlo a comprendere l'importanza della propria formazione e riacquisire fiducia in sè stesso.
Un progetto di inclusione che responsabilizza i ragazzi
Tutto ciò è stato ampiamente spiegato nel corso della presentazione della partnership stretta tra l'associazione e la Fondazione Deutsche Bank Italia, la quale è stata fin da subito convinta dalla bontà del progetto "I Giovani a scuola dai Giovani".
Speaker principale dell'evento è stata la Dott.ssa Renata Maria Viganò, docente di Pedagogia Sperimentale presso l'Università Cattolica di Milano che ha esposto le valutazioni in merito all'esperienza offerta da Portofranco:
«Il successo scolastico ha senso solo se contribuisce al successo formativo, e dunque al completo sviluppo, del ragazzo. Per aiutare tale processo occorre una centralità assoluta dello studente e la presenza di percorsi personalizzati che lo stimolino a fare sempre meglio».
Da qui l'importanza degli insegnanti e, soprattutto, degli studenti universitari che si prestano ogni settimana per dare ripetizioni, rispiegare concetti ostici e trasmettere un metodo di studio valido a ragazzi che altrimenti getterebbero la spugna e non concluderebbero i loro studi.
«La gratuità dell'aiuto apportato - continua la Professoressa Viganò - è un fondamentale valore aggiunto che stimola alla responsabilità. Il ragazzo capisce che il volontario è lì solo per lui, senza alcun guadagno o profitto, e dunque è invogliato ad impegnarsi per migliorare la sua posizione. Ciò inoltre porta coloro che vengono aiutati ad entrare nel "circolo virtuoso del dono", ed infatti molti ex-studenti diventano a loro volta volontari»
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Dati confortanti e successi formativi
L'approccio di Portofranco non incontra il favore degli esperi solo per le belle intenzioni, ma è confortato anche da numeri estremamente incoraggianti: il 70% dei ragazzi aiutati da Portofranco infatti, non solo ottengono il diploma, ma si iscrivono anche all'Università.
Il 48% di loro inoltre, ha migliorato l'idea stessa che aveva del mondo-scuola, e ben il 40% ha incrementato il proprio impegno sociale, segno che ricevere del bene stimola a compiere a nostra volta delle buone azioni.
«Quando avevo 14 anni sono arrivato in Italia dal Marocco - racconta Hamza, ex-studente - Non parlavo bene la lingua e i professori non comprendevano che dietro i miei brutti voti c'era un forte disagio. Un giorno, quasi per caso, ho conosciuto Portofranco e ho iniziato a a passare i pomeriggi tra le sue aule. Ora sono iscritto a Scienze Politiche e diventerò a mia volta un volontario per aiutare altri ragazzi come me»
Ospite d'eccezione dell'evento tenutosi proprio nella sede di Portofranco a Milano è stato il noto attore e scrittore Giacomo Poretti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), che è intervenuto con la solita dose di simpatia per raccontare il suo complicato rapporto con la scuola:
«Se ci fossero state realtà come Portofranco, magari avrei preso anche io il diploma. Aldo non so, per lui sarebbe stato ancora più difficile!»