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Influenza 2017/2018: quello che bisogna sapere sui vaccini disponibili

di Valentina Murelli - 13.11.2017 - Scrivici

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È  partita la campagna di vaccinazione antinfluenzale, ma a chi si rivolge esattamente? E quali sono i vaccini disponibili? Tutte le risposte, con l'aiuto del virologo Fabrizio Pregliasco.

In questo articolo

È cominciata la campagna di vaccinazione antinfluenzale per la stagione 2017/2018. Come sempre, sono disponibili nel nostro paese varie tipologie di vaccino, e tutti i soggetti classificati come "a rischio" dal Ministero della Salute possono rivolgersi al servizio vaccinale della propria Asl o al proprio medico di famiglia per riceverne uno.

Vediamo quali sono esattamente i vaccini disponibili e quali le categorie a rischio, e cosa può fare chi invece non lo è ma desidera vaccinarsi comunque.

I soggetti a rischio


Nella circolare sulla prevenzione e il controllo dell'influenza stagionale 2017/2018, il Ministero della salute raccomanda la vaccinazione a tutte quelle persone che, per varie ragioni, corrono un rischio maggiore di andare incontro a complicanze anche severe nel caso in cui contraggano l'influenza. A queste persone, la vaccinazione viene offerta in modo gratuito dal Servizio sanitario nazionale. Si tratta di:

  • Soggetti con 65 anni o più;
  • Bambini (sopra i sei mesi), ragazzi e adulti affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (malattie respiratorie, cardiache, renali, epatiche, del sangue, del sistema immunitario, tumori ecc.);
  • Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico (perché in caso di influenza corrono il rischio di andare incontro a una grave condizione chiamata sindrome di Reye);
  • Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza;
  • Persone ricoverate in reparti di lungodegenza;
  • Medici e personale sanitario;
  • Familiari di soggetti ad alto rischio;
  • Persone che svolgano lavori di interesse collettivo (forze dell'ordine, vigili del fuoco) o potenzialmente a contatto con virus influenzali non umani (allevatori, veterinari ecc.).

I vaccini disponibili


"I vaccini antinfluenzali disponibili in Italia sono tutti fatti con porzioni di diversi tipi di virus dell'influenza" spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, dell'Università di Milano. "Di anno in anno, si tratta dei virus che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, con maggiore probabilità circoleranno nella nostra zona".

In particolare, la grande maggioranza dei vaccini disponibili contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B: si parla infatti di vaccini trivalenti. Poi c'è un vaccino tetravalente, che contiene sempre i due virus di tipo A, ma anche due virus di tipo B.

"È un vaccino un po' più costoso ma anche un po' più completo perché offre una copertura maggiore nei confronti dei virus di tipo B, la cui circolazione spesso non riusciamo a precedere nel modo ottimale" sottolinea il virologo. "Al momento c'è una sola azienda che produce questo tipo di vaccino, ma probabilmente in futuro le cose cambieranno, perché i vaccini quadrivalenti sono quelli più raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità".

Rispetto ai vaccini prodotti per la scorsa stagione (2016/2017), quelli per la stagione in corso contengono una nuova variante di virus di tipo A (variante Michigan), che sostituisce la variante detta California.

Non è finita: a seconda del metodo produttivo, i vaccini possono essere distinti in prodotti a subunità oppure split. "I primi, che sono sempre trivalentli, contengono solo ed esclusivamente le proteine virali che servono per innescare la risposta immunitaria. Danno meno effetti collaterali, ma sollecitano anche una reazione immunitaria meno efficace. Per questo, ne esiste anche una versione 'potenziata' con una sostanza adiuvante, che ha appunto il compito di stimolare di più il sistema immunitario" spiega Pregliasco.

I vaccini split, invece, contengono frammenti virali più grandi: "Sono più efficaci nello stimolare la risposta immunitaria, ma danno anche qualche effetto collaterale in più. Anche se ricordo che parliamo sempre di effetti collaterali lievi, come febbre". Alla famiglia dei vaccini split appartiene anche l'univo quadrivalente disponibile.

Tutti questi vaccini vengono comunemente iniettati a livello intramuscolare, nel braccio o nella coscia. Esiste però anche un vaccino intradermico (è un vaccino split) sviluppato in modo tale da poter essere iniettato nel derma, cioè nella zona sottocutanea: "Una modalità di somministrazione che rende il vaccino ancora più efficace" sottolinea l'esperto.

Esiste, infine, un vaccino antinfluenzale che viene somministrato per via nasale, evitando dunque il disagio della puntura. È basato su virus vivi attenuti ed è molto utilizzato negli Stati Uniti: in Italia ne è autorizzato il commercio, ma di fatto non è in circolazione.

A ciascuno il suo vaccino


Data la vastità dell'offerta vaccinale, come regolarsi nella scelta del vaccino? In realtà, se si appartiene a una categoria a rischio e ci si reca direttamente presso l'Asl o dal proprio medico, non c'è grande possibilità di scelta: si prende quello che offre l'azienda sanitaria, che avrà fatto le sue scelte d'acquisto. In generale, comunque:

  • per gli anziani sopra i 65 anni sono particolarmente indicati i vaccini adiuvati, oppure split, oppure l'intradermico (che è consigliato anche tra 60 e 54 anni);
  • tra i 3 e i 60 anni sono indicati indifferentemente vaccini a subunità oppure split (sia trivalente sia tetravalente);
  • tra i sei mesi e i 36 mesi sono indicati indifferentemente vaccini a subunità oppure split trivalente.

Sopra i nove anni, e per bambini già vaccinati in precedenza, basta una dose. Sotto i nove anni, invece, se non si è mai stati vaccinati prima servono due dosi, da somministrare a distanza di quattro settimane. Tra sei mesi e 3 anni la dose utilizzata corrisponde a metà di quella impiegata nei bambini più grandi e negli adulti.

E per i bambini non a rischio?

Come abbiamo visto, al momento i bambini non sono considerati una categoria a rischio e quindi non sono sottoposti a vaccinazione gratuita. Questo non significa che la vaccinazione in questa fascia d'età sia inutile, anzi: ci sono paesi (Stati Uniti, Canada. Gran Bretagna) in cui viene effettuata e il tema dell'opportunità della raccomandazione della vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica è attualmente oggetto di discussione scientifica a livello internazionale.

Quindi, chi desidera vaccinare il proprio bambino può tranquillamente farlo. I vaccini per le categorie non a rischio sono in vendita in farmacia e costano in genere dai 10 ai 22 euro, a seconda del tipo.

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