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Jobs Act: più tutele e diritti per i lavoratori autonomi (anche mamme e papà)

di Niccolò De Rosa - 10.05.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Il Senato approverà il disegno di legge che offrirà maggiori coperture ai lavoratori autonomi. Tra i passaggi più rilevanti, spiccano le novità in materia di congedo parentale, infortunio, malattia e tutele nel ritardo dei pagamenti

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Dopo l'approvazione dello scorso 9 marzo da parte della Camera, oggi il Senato darà il via libera definitivo al ddl riguardante le nuove norme che regolamenteranno il lavoro degli autonomi e dei collaboratori a Partita Iva.

LE NOVITÀ

Il Jobs Act autonomi riguarderà oltre due milioni e mezzo di lavoratori, i quali potranno finalmente usufruire di maggiori tutele in caso di malattia, gravidanza e ritardo nei pagamenti. Ma vediamo più nel dettaglio cosa andrà a cambiare.

Maternità e congedo parentale

La futura madre potrà percepire l'assegno di maternità anche nel caso in cui la lavoratrice, a causa di vincoli contrattuali pre-esistenti, dovesse continuare a fornire le proprie prestazioni.

Il congedo parentale viene esteso a sei mesi (prima erano solo tre) e sarà usufruibile entro i tre anni dalla nascita del figlio. La lavoratrice inoltre potrà concordare con il cliente di essere sostituita da una persona di fiducia in possesso dei requisiti professionali necessari.

Spese formazione deducibili

Partite Iva individuali e lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps potranno quindi partecipare a corsi di aggiornamento e master professionali deducendo tutte le spese di formazione dall’imponibile fino a 10mila euro l’anno (contro il 50% del totale massimo previsto dalla precedente normativa). Per le certificazioni professionali invece, si potranno registrare detrazioni fino ai 5mila euro.

Pagamenti

Sono ora considerate abusive tutte le clausole che prevedono pagamenti oltre i 60 giorni. In caso di mancata riscossione, l'autonomo avrà diritto alla totale detrazione degli oneri incorsi.

Malattie e Infortuni

In caso di infortunio o malattia prolungata, il rapporto lavorativo continuativo instaurato con un cliente non può essere considerato estinto, ma sospeso. Il tempo massimo per tale sospensione è fissato a 150 giorni.

In caso di sospension del rapporto di collaborazione per più di 60 giorni a causa di gravi malattie, potrà interrompere il versamento dei contributi e dei premi assicurativi fino ad un massimo di due anni.

Inoltre, le norme di sicurezza, tutela contro infortuni ed igiene del lavoro, vengono estese anche ai lavoratori autonomi che svolgono le loro prestazioni direttamente sul luogo di lavoro del proprio committente.

Diritto alla disconnessione

Negli accordi tra impresa e lavoratore autonomo dovrà essere presente anche un punto che regolamenti rigidamente i tempi di riposo (il cosiddetto diritto alla disconnessione appunto) e di non-reperibilità. I più il lavoratore "agile" dovrà percepire pari compenso rispetto ai lavoratori dipendenti della stessa azienda che svolgono la sua stessa mansione.

FONTE: Senato.it

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