Questa volta non c'entrano le periferie degradate ai margini della collettività, ma il cuore pulsante di un città viva come Napoli che si è vista sfregiare per l'ennesima volta dalla mano insanguinata della Camorra.
Nelle centralissime zone tra Piazza del Plebiscito, Borgo Marinari e il Pallonetto di Santa Lucia infatti, i Carabinieri hanno tratto in arresto 45 persone legate al clan camorristico degli Elia, scoperchiando una vera industria criminosa capace di incassare più di cinquemila euro al giorno.
I bimbi del Clan
Ingranaggi primari della cosca si sono rivelate 17 donne e, soprattutto, molti bambini di età inferiore ai 14 anni, dunque non imputabili da alcuna legge italiana. A loro, la cosca aveva affidato il compito di confezionare le partite di droga da smerciare (le dita piccole e veloci di una bimba di otto anni sembrano fatte apposta per confezionare la cocaina) e perfino di spacciare direttamente nelle strade.
Uno dei punti di svolta dell'indagine è stata proprio un'intercettazione che ha svelato l'intenso sfruttamento minorile nelle operazioni di narcotraffico: Adriana Bianchi, moglie del boss, parlava al telefono con il proprio figlio (13 anni) chiedendo conto della situazione della piazza di spaccio gestita dal ragazzo stesso.
Il lavoro dei carabinieri ha poi completato la struttura dell'apparato malavitoso, con acquisti di dosi eseguiti in pieno giorno, torme di clienti abituali (soprattutto tassisti) che conoscono perfettamente luoghi e tempistiche degli scambi e ragazzini che, anziché andare a scuola e stare con i propri coetanei, affidano il proprio futuro alle logiche della malavita.
ECCO IL VIDEO DEI CARABINIERI CHE MOSTRA I METODI DELLA CAMORRA: