Cari compiti a casa, au revoir. Da settembre dell'anno prossimo gli alunni francesi delle scuole primarie potranno svolgere i propri compiti direttamente in classe, grazie ad orari appositamente ritoccati.
La riforma è stata fortemente voluta dal Ministro per l'Educazione Jean-Michel Blanquer, uomo di spicco del nuovo governo Macron, e mette in atto una rivoluzione auspicata da anni ma mai seriamente affrontata.
Una "révolution" molto attesa
La nuova scuola prevederà dunque una massiccia riorganizzazione degli orari scolastici, con gli alunni che rimarranno in classe fino a 15 ore settimanali in più per svolgere i compiti assegnati già al pomeriggio, al termine delle lezioni, senza bisogno quindi di portarsi esercizi e riassunti a casa.
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Il principio dietro una simile decisione, come spiegato dallo stesso Ministro, è quello "dell'uguaglianza": non tutte le famiglie infatti dispongono di tempo e di risorse per seguire adeguatamente i figli nel loro percorso di studi e quindi la scuola pubblica, che ha il compito di fornire eguali strumenti ai suoi cittadini, deve farsi carico anche di questo aspetto.
A ciò, va detto, si aggiunge anche un certo sollievo dei genitori che non dovranno più passare ore sui quaderni a ricordarsi come si calcola l'area di un trapezio o in quale anno scoppiò la Rivoluzione americana!
Certo, l'immediata attuazione di una simile novità non sarà un'operazione semplice poiché non vanno solo rivisti orari e calendari scolastici, ma occorrerà riorganizzare anche il lavoro degli insegnanti, i quali dovranno garantire la copertura durante le ore pomeridiane.
È quasi certo dunque che almeno per l'anno prossimo, solo alcuni istituti verranno coinvolti in una specie di progetto-pilota che poi verrà gradualmente esteso a tutta la Francia.
FONTE: IlGiornale, The Times
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