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L'appello di Papa Francesco ai papà: "Dovete essere compagni dei vostri figli, senza dimenticare di essere i padri"

di Luisa Perego - 29.01.2015 - Scrivici

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Fonte: reuters.com
“I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani." I papà però non si devono dimenticare del loro ruolo importantissimo in famiglia. Queste le parole di Papa Francesco in occasione dell'Udienza Generale e Angelus di ieri nell'Aula Paolo VI del Vaticano.

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“A volte sembra che i papà non sappiano bene quale posto occupare in famiglia e come educare i figli. E allora, nel dubbio, si astengono, si ritirano e trascurano le loro responsabilità, magari rifugiandosi in un improbabile rapporto “alla pari” con i figli. Ma, è vero che tu devi essere compagno di tuo figlio, ma senza dimenticare che tu sei il padre, eh! Ma se tu soltanto ti comporti come un compagno alla pari del figlio, non farà bene al ragazzo…”.

Questo il consiglio rivolto a tutti i papà di papa Francesco in occasione dell'udienza generale in Aula Paolo VI in Vaticano di ieri e riportato sul sito di radiovaticana.va.

E se una volta erano oppressivi, spesso latitanti, più padri-padroni, ora, soprattutto in Occidente, si è passata a una società senza-padri.

Una società di padri assenti

“I padri sono talora così concentrati su se stessi e sul proprio lavoro e alle volte sulle proprie realizzazioni individuali, da dimenticare anche la famiglia. E lasciano soli i piccoli e i giovani. Già da vescovo di Buenos Aires avvertivo il senso di orfanezza che vivono oggi i ragazzi. E spesso domandavo ai papà se giocavano con i loro figli, se avevano il coraggio e l’amore di perdere tempo con i figli. E la risposta era brutta, eh! La maggioranza dei casi: ‘Ma non posso, perché ho tanto lavoro…’”

I padri parlano poco con i loro figli, non adempiendo al "compito educativo". In pratica, secondo Papa Francesco, “non danno ai figli, con il loro esempio accompagnato dalle parole, quei principi, quei valori, quelle regole di vita di cui hanno bisogno come del pane”.

Il risultato è che i giovanissimi crescono segnati da “lacune e ferite”.

“In effetti le devianze dei bambini e degli adolescenti si possono in buona parte ricondurre a questa mancanza, alla carenza di esempi e di guide autorevoli nella loro vita di ogni giorno, alla carenza di vicinanza, alla carenza di amore da parte dei padri.

E’ più profondo di quel che pensiamo il senso di orfanezza che vivono tanti giovani”.

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