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Listeria e listeriosi: che cos'è, come prevenire i rischi

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Fonte: BSIP SA / Alamy / IPA
Dal 2015 è attivo in Europa un focolaio di listeriosi che ha provocato 47 casi e nove decessi. Nessun caso finora è stato registrato in Italia, ma anche nel nostro paese sono stati eminati richiami dal mercato di prodotti potenzialmente contaminati. Il punto della situazione e i suggerimenti per evitare rischi

In questo articolo

I richiami di alimenti in Italia


Nelle ultime settimane sono stati emanati in Italia i ritiri precauzionali dal mercato di vari alimenti per il rischio di contaminazione con Listeria monocytogenes, un batterio potenzialmente molto pericoloso per alcune categorie di persone, che riesce a resistere anche alle basse temperature.

L'ultimo richiamo dal commercio riguarda un lotto del prosciutto cotto “Quanto basta” di Fiorucci: il lotto 8278001840 con data di scadenza 05/08/2018. Altri ritiri precedenti hanno interessato diversi prodotti a base di verdure surgelate: un mix di quattro verdure a marchio Pinguin (per la presenza di Listeria in mais congelato), mais e mix di verdure Freshona (in questo caso il ritiro ha riguardato la sola Sicilia), oltre ad alcuni lotti di quattro tipologie di minestroni Findus (Tradizionale, Sapori della tradizione, Sapori orientali, Bontà di semi).

Il focolaio europeo di listeriosi


I richiami italiani sono avvenuti sull'onda di un focolaio europeo di listeriosi, malattia causata appunto dal batterio incriminato, attivo dal 2015. Da allora, sono stati registrati 47 casi di malattia, di cui nove purtroppo fatali, in cinque paesi: Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Secondo le indagini delle autorità sanitarie, tutti i casi registrati sarebbero da ricondurre ad alcune verdure surgelate prodotte da un'azienda belga, la Greenyard, in un suo stabilimento ungherese.

Anche se in Italia non sono finora stati registrati casi, è opportuno non abbassare la guardia, perché la listeriosi può essere una malattia pericolosa, soprattutto per alcune categorie di persone come le donne in gravidanza.

La listeriosi: che cos'è, cosa comporta


Come spiega il sito dei Centri americani per il controllo delle malattie (CDC) di Atlanta, la listeriosi è una grave infezione provocata dal batterio Listeria monocytogenes e contratta in genere a seguito dell'ingestioni di cibo contaminato.

La malattia interessa generalmente donne in gravidanza, neonati, anziani e persone con sistema immunitario indebolito, mentre è rara in altre categorie.

Nelle donne in gravidanza i sintomi sono solitamente lievi e simili a quelli di un'influenza: febbre, dolori muscolari, affaticamento. Il problema è che se viene contratta durante la gravidanza, l'infezione può essere trasmessa al feto, con la possibilità di gravi conseguenze tra le quali aborto, morte in utero, parto pretermine, oltre al rischio di gravi infezioni del neonato. Sempre secondo i CDC di Atlanta, se una mamma contrae la malattia in gravidanza ha il 20% di perdere il suo bambino in utero, e c'è in più un 3% di rischio di morte neonatale.

Può inoltre essere trasmessa da madre a neonato durante il parto causando problemi al piccolo in termini di polmonite, lesioni cutanee, congiuntivite purulenta, ascessi, meningite.

Al di fuori della gravidanza, la listeriosi può causare sintomi digestivi come diarrea. Purtroppo, più di frequente può interessare anche altri organi oltre a quello digerente: si parla allora di listeriosi invasiva, che può portare a sepsi, meningite, encefalite. In questi casi la malattia è molto più grave, richiede in genere il ricovero ospedaliero e può portare a morte in un caso ogni cinque.

Come prevenirla

Come specificato sul sito del Ministero della salute, è un batterio ubiquitario, che può essere presente nel suolo, nell'acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti (latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati…).

In questi alimenti freschi prolifera anche a bassa temperatura (dunque in frigorifero). Si può inoltre trovare sulle superficie a contatto con gli alimenti, come coltelli, posate, taglieri, cestino lava verdura.

Semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti possono tuttavia ridurre notevolmente il rischio di contrarre la malattia. Ecco cosa occorre fare secondo le indicazioni del Ministero della salute e delle esperte di sicurezza alimentare Franca Di Giovanni e Ombretta Pellerey (dichiarazioni riportate dall'Ansa):

  1. Lavarsi spesso le mani
  2. Pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti come utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, ma anche strofinacci e spugnette (che vanno cambiati spesso);
  3. Lavare accuratamente frutta e verdura con acqua potabile prima del consumo;
  4. In frigorifero, conservare separatamente e in contenitori chiusi gli alimenti crudi e quelli cotti e pronti al consumo;
  5. Cuocere bene gli alimenti: ricordiamo che Listeria muore con la cottura;
  6. Non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura; in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo;
  7. Non lasciare i cibi deperibili (carne, salumi, formaggi, prodotti di gastronomia come insalata russa o di riso) a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
  8. Per quanto riguarda i surgelati, attenersi alle norme di preparazione dell'alimento riportate sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.
  9. Sbrinare regolarmente frigo e freezer per farli funzionare al meglio, soprattutto in estate;
  10. Lavare bene meloni e angurie prima di tagliarli.

Gravidanza: i cibi ammessi e vietati nei nove mesi

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LATTICINI VIETATI

- Latte crudo (acquistato sfuso in cascina o appena munto) o alimenti prodotti da latte crudo
- Formaggi molli, semimolli (gorgonzola, brie, camembert)

RISCHIO: contaminazione e infezione da Lysteria

LATTICINI AMMESSI

- Latte pastorizzato, UHT microfiltrato
- Yogurt intero o magro, bianco o alla frutta
- Formaggi stagionati
- Ricotta
- Mozzarella
- Formaggi spalmabili
- Burro

UOVA AMMESSE

- Cotte (sode, strapazzate, fritte)

UOVA VIETATE

- Crude o poco cotte (uovo alla coque, uovo ad occhio di bue)
- Zabaione, maionese, crema pasticcera e tiramisù per la preparazione dei quali non si è certi siano state impiegate uova pastorizzate

RISCHIO: contaminazione e infezione da Salmonella

CARNI AMMESSE

- Carni cotte: suine, bovine, ovi-caprine, equine, pollame, selvaggina: cuocere bene al cuore del prodotto; a tal fine è sconsigliata la cottura al microonde

- Carni in scatola

CARNI VIETATE

- Carni crude: carni macinate, carni in fette (carpaccio)
- Carni affumicate
- Carni al sangue


RISCHIO: contaminazione e infezione da Toxoplasma

SALUMI AMMESSI

- Cotti (prosciutto cotto, mortadella, porchetta, zampone, cotechino)

SALUMI VIETATI

- Freschi o poco stagionati (salsiccia fresca) o prodotti a livello familiare
- Salami, prosciutto crudo, bresaola, speck, coppa, culatello, pancetta.

RISCHIO: contaminazione e infezione da Toxoplasma

PESCE E FRUTTI DI MARE AMMESSI

- Cotti
- In scatola

Limitare l’assunzione di tonno fresco e pesce spada poiché essendo pesci di grandi dimensioni sono più facilmente sede di accumulo di mercurio, metallo che ad alte concentrazioni può danneggiare il sistema nervoso del feto. Gli altri tipi di pesce possono essere consumati tranquillamente 2-3 volte a settimana.

PESCE E FRUTTI DI MARE VIETATI

- Affumicato
- Crudo (es sushi)
- Molluschi crudi (es. cozze, vongole, ostriche, capesante,...)

RISCHIO: contaminazione e infezione da Salmonella, Lysteria, virus Epatite A

FRUTTA E VERDURA AMMESSE

- Fresca, surgelata o in scatola
- Verdure tagliate e prelavate vendute già confezionate
- Cotte

Se le verdure e la frutta vengono consumate crude, le donne toxo negative devono provvedere ad un accurato lavaggio dell’alimento.
Lasciare in ammollo con amuchina o bicarbonato per 15 minuti.
NB: amuchina e bicarbonato facilitano le operazioni di lavaggio, ma non sono in grado di devitalizzare il parassita: è importante che ci sia un accurato lavaggio sotto acqua corrente e un’ attenta asciugatura.

FRUTTA E VERDURA VIETATE

- Insalate già pronte presso bar, gastronomia, ristorante

RISCHIO: contaminazione e infezione da Toxoplasma

CEREALI E DERIVATI AMMESSI

- Cereali da prima colazione
- Fette biscottate
- Biscotti
- Gallette di riso o mais
- Pasta, riso, orzo, farro, cous cous, avena, miglio, quinoa, grano saraceno
- Pane, crackers, grissini

SPEZIE ED ERBE AROMATICHE

- Secche
- Fresche (es basilico fresco sulla pizza, prezzemolo sul pesce, salvia) solo se accuratamente lavate secondo le indicaazioni per la prevenzione della Toxoplasmosi

PASTI FUORI CASA: COSA E' AMMESSO

- Pizza con salumi e erbe aromatiche cotte
- Piatti a base di carne o pesce ben cotti

PASTI FUORI CASA: COSA E' VIETATO

- Verdure crude e frutta fresca. -Rucola, basilico, prezzemolo o altre erbe aromatiche crude sulle pietanze

RISCHIO: contaminazione e infezione da Toxoplasma

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