Daniel, avvocato, e Justine, broker, si sono conosciuti nel 2005, quando lui era già malato di tumore: un cancro osseo infido, che nasce nel tessuto cartilagineo e ha come sintomo più comune il dolore. Nonostante la situazione, i due hanno deciso di sposarsi.
E benché gli amici dicessero alla donna che era “da pazzi” desiderare di creare una famiglia numerosa con un malato terminale, lei racconta al Daily Mail che “eravamo felici, ci amavamo, e volevamo una famiglia.
Quindi non abbiamo permesso a tanti “e se…” di interferire con la nostra decisione: abbiamo lasciato che la gente ci giudicasse, se voleva. Ma non abbiamo mai smesso di pensare che fosse la cosa giusta.
E non abbiamo mai parlato di quanto tempo sarebbe rimasto a Daniel da vivere, io non ho mai perso nemmeno un momento della mia vita a immaginarmi come sarebbe stato il futuro”.
E così sono nati quattro bambini: Sofia, che ora ha 7 anni; Manny, un maschietto che ora ne ha 5, Jessie, femminuccia di 3. L’ultima, Millie, è nata nell’aprile 2013, otto mesi prima che il padre, a 39 anni, soccombesse al cancro.
E Justine racconta che il marito “voleva disperatamente essere un buon padre per i suoi figli. Ogni volta che veniva operato per rimuovere una nuova recidiva del tumore, era costretto a letto.
Ma i bambini ci si sono abituati: quando tornavano da scuola salivano le scale strillando, ansiosi di vedere papà per raccontargli la loro giornata”.
E negli ultimi tempi, prima di morire, Daniel “stava steso nel nostro letto, il suo corpo terribilmente smunto e sottile, i suoi capelli con quello strano colore bianco.
Era debolissimo, eppure mi ha chiesto: “Se avessi saputo che le cose sarebbero andate così, avresti preso decisioni diverse?”.
Ma il suo tumore ha fatto parte della nostra relazione fin dall’inizio, e io non ho mai avuto illusioni: solo speranza”.
Per la nascita della quarta figlia, ad aprile 2013, Daniel, nonostante fosse terribilmente indebolito dal cancro, ha voluto essere presente in sala parto ed essere lui a tagliare il cordone ombelicale. È morto 8 mesi dopo, il 16 dicembre.
“Mi manca terribilmente – conclude Justine – e ha lasciato un vuoto terribile nelle nostre vite. Ci sono momenti in cui guardo Millie e mi chiedo se sia stata stupida a volere quest’ultima figlia quando mio marito era così malato.
Ma ho quattro promemoria viventi che mi ricordano che persona fantastica Daniel fosse”.