"Schiscetta" (la parola in dialetto milanese che indica il contenitore di un pasto portato da casa) a scuola sì o no? E' la polemica che agita il clima di alcune scuole di Torino e Milano.
Dopo la sentenza dei giudici di Torino che hanno dato ragione ai genitori che vogliono il pasto da casa, si apre un nuovo fronte a Milano.
Qui la questione è che il pranzo da casa non si può consumare in mensa.
I bambini che si sono presentati con il pranzo da casa, lo hanno dovuto consumare da soli in classe e non con i compagni.
Infatti, il Comune di Milano nei giorni scorsi aveva inviato una una comunicazione ai presidi per cui "nessuno può consumare un pasto portato da casa all’interno dei locali adibiti alla refezione".
Questo ha fatto ovviamente infuriare I genitori dei bambini in questione che hanno percepito i loro figli come vittime di una discriminazione. E hanno reagito spedendo lettere di diffida ai presidi e al Comune e annunciando che la loro lotta andrà avanti.
Ma la replica della vicesindaca è stata chiara: "Il pasto a scuola è un momento educativo di condivisione, di relazione sociale ed educazione alimentare".
Inoltre esistono delle problematiche igieniche sanitarie per ciò che viene consumato in mensa, la cui responsabilità spetta al preside. E ovviamente i presidi non potrebbero controllare i cibi che ciascun bambino porta da casa. Ecco perché le schiscette non si possono consumare nel refettorio.
Perché no alla schiscetta
Non tutti i genitori sono pronti ad appoggiare il "movimento" delle schiscette.
Infatti i benefici del servizio mensa vanno al di là del singolo piatto. "Mangiare tutti insieme la stessa cosa crea innanzitutto comunità, il rito della condivisione del pasto nella nostra cultura favorisce la creazione di rapporti umani meno superficiali. Quando invitiamo a cena gli amici mangiamo o no tutti la stessa cosa?" spiega mamma Michela al blog Radiomamma, sottolineando anche quanto è importante per i bambini imparare a mangiare un po' di tutto e non solo quello che prepara la mamma.
Inoltre il pranzo da casa potrebbe creare diseguaglianze tra i bambini con mamme che hanno tempo per preparare ogni giorno pasti equilibrati e chi, invece, tempo non ce l'ha.
E il costo della mensa? Le rette variano a seconda dell'ISEE, chi ha reali problemi economici è agevolato.

Che cosa mangiano i bambini in mensa? FOTO DAL MONDO
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Perché sì
Diversamente la pensa il fronte della schiscetta.
Marilù Santoiemma, portavoce dei genitori della commissione mensa delle elementari Pirelli in zona Niguarda, spiega: "Non vogliamo la schiscetta a tutti i costi, vogliamo più qualità. E' da anni chiediamo la possibilità di utilizzare il servizio a giorni come fanno in altri Comuni. Qui invece il pagamento è annuale e anticipato, fino a quasi 700 euro all’anno".
"Semplicemente, chiediamo di ragionare su come migliorare il servizio nel rispetto di tutti. Siamo sicuri che Milano Ristorazione sia l’unico fornitore possibile? Dare spazio ad altre realtà potrebbe essere un modo di migliorare il servizio" conclude un'altra mamma pro schiscetta.