Nel 2017 oltre 21 mila persone si sono ammalate di morbillo in Europa e 35 sono morte a causa della malattia: il 400% in più rispetto all'anno precedente.
Tre i paesi più coinvolti: Romania (con 5562 casi), Italia (5006) e Ucraina (4767).
A dare i numeri su una malattia ancora ben presente, nonostante la disponibilità di un vaccino sicuro ed efficace, è l'Organizzazione mondiale della sanità. I dati sono stati rilasciati alla vigilia di un incontro dei ministri della salute di 11 paesi europei, in programma oggi in Montenegro proprio per discutere di strategie vaccinali. Con l'obiettivo, tra gli altri, di arrivare all'eradicazione completa di morbillo e rosolia.
Duro il commento di Zsuzsanna Jakab, direttrice dell'area regionale europea dell'Oms: "Ogni nuova persona affetta da morbillo in Europa ci ricorda che, indipendentemente da dove vivono, adulti e bambini non vaccinati rimangono a rischio di contrarre la malattia e di diffonderla a chi non ha potuto vaccinarsi. Oltre 20 mila casi e 35 vite perse sono una tragedia che non possiamo accettare".
L'aumento dei casi ha riguardato anche focolai epidemici di dimensioni consistenti, cioè con 100 o più casi, registrati in 15 dei 53 paesi dell'area: poco meno di uno su quattro. Tra le ragioni che hanno portato a questa situazione, l'Oms cita il declino delle coperture vaccinali, la bassa copertura in gruppi sociali fragili e marginalizzati, l'interruzione della fornitura del vaccino, l'inefficacia dei sistemi di sorveglianza delle malattie.
Tra le misure ritenute utili per prevenire l'insorgenza di nuove epidemie ci sono: l'aumento della consapevolezza pubblica dell'importanza delle vaccinazioni, l'immunizzazione degli operatori sanitari e degli adulti, il miglioramento della pianificazione delle strategie vaccinali.

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(foto Dave Haygarth/Flickr)