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Nuovo arrivo per i Muppet: ecco Julia, il primo personaggio autistico

di Niccolò De Rosa - 23.03.2017 - Scrivici

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L'ultima arrivata ha i capelli rossi, gli occhi verdi, ama cantare... ed è autistica. A pochi giorni dal debutto, ecco la presentazione di Julie, il primo personaggio autistico inserito nello spettacolo dei Muppet che aiuterà i più piccoli a scoprire un mondo tutto nuovo

Una bambina di 4 anni formato pupazzo che aiuterà i più piccoli a conoscere i comportamenti di una persona affetta da autismo: si chiama Julia e dal prossimo 10 aprile farà il suo ingresso nello show di marionette di Sesame Street.

Il personaggio di Julia era già nato nel 2015 all'interno della campagna digitale Sesame Street and Autism: See Amazing in All Children ("Sesame Street e l'autismo: guarda lo straordinario in ogni bambino"), un'iniziativa per avvicinare i bambini al tema dell'autismo attraverso App ed E-book. Ora però Julia è pronta a far la sua comparsa sul piccolo schermo!

Il debutto avverrà nel corso della 4715esima puntata dello spettacolo Muppet e ad animare la simpatica bimba dagli occhi verdi e la chioma rosso fuoco sarà la burattinaia Stacey Gordon, già mamma di un bimbo cui è stato diagnosticato una forma di autismo ad "alto funzionamento" (cioè autismo con il mantenimento di buone capacità cognitive).

La nuova arrivata ama cantare, non parla molto e ogni tanto muove in modo strano le mani. Tutte caratteristiche che mostreranno ad un pubblico molto giovane che nonostante alcuni comportamenti "curiosi", l'autismo non è un ostacolo all'amicizia e allo stare insieme.

«Negli Stati Uniti, a un bambino su 68 viene diagnosticato un disordine dello spettro autistico - dice Jeanette Betancourt, vice presidente della divisione sociale del Sesame Workshop - il nostro obiettivo è quello di promuovere una miglior comprensione e di ridurre "lo stigma" che spesso viene inflitto a questi bambini. Stiamo modellando il modo in cui sia bambini che adulti guardano all'autismo con una prospettiva basata sulla ricerca degli aspetti che questi bambini possono condividere».

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