Non è ancora vinta la battaglia dell'Europa contro l'obesità infantile. Anzi: nonostante gli sforzi messi in campo negli ultimi anni e alcuni risultati positivi , i tassi di obesità infantile nel nostro continente rimangono ancora elevati. Lo dicono i risultati di due studi appena presentati all'annuale Congresso europeo sull'obesità e pubblicati sulla rivista Obesity Facts.
Il primo studio si concentra sui casi di obesità più grave secondo parametri definiti dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In base ai dati riportati, sono 400 mila i bambini europei tra i sei e i nove anni in condizioni di grave obesità, circa il 2,9% del totale, passando dall'1% di Svezia e Moldavia al 5,5% di Malta. In Italia i bambini con obesità grave sono il 3,9% del totale (dato del 2013), con una significativa diminuzione rispetto al 5% del 2007. Si ricorda comunque che l'Italia rimane uno dei paesi europei a più alto tasso di obesità infantile, con il 16,8% dei bambini interessati da questa condizione (sono il 17,2% a Malta e il 17,7% in Spagna).
Nel nostro come in altri paesi, dunque, ancora molto si può e si deve fare per contrastare questa condizione, pesantemente associata al rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari sia in età pediatrica sia in età adulta.
Una soluzione possibile sembra venire dai risultati del secondo studio menzionato, che sottolineano l'associazione traallattamento al seno e riduzione dei tassi di obesità. L'indagine ha riguardato le caratteristiche cliniche, le modalità di nascita e quelle di alimentazione di oltre 100 mila bambini di sei-nove anni d'età di 22 paesi europei, mettendo in luce che in questo campione tra i bambini allattati al seno per almeno sei mesi ci sono meno obesi rispetto ai piccoli che non sono stati allattati al seno o lo sono stati per meno di sei mesi.
In particolare, dai dati emerge che in media il tasso di obesità tra i bimbi non allattati al seno è pari al 16,8%, mentre tra quelli allattati per meno di 6 mesi è del 13,2% e tra coloro che hanno preso il latte della mamma più a lungo scende a 9,3%.
"Più è prolungato l'allattamento al seno, maggiore è la protezione dall'obesità" ha dichiarato il dottor Bente Mikkelsen della regione Europea dell'Oms. "Ecco perché dovremmo fare tutto ciò che possiamo per promuovere e proteggere l'allattamento al seno in tutta Europa".
Ed è vero che in molti paesi l'allattamento materno ha ancora bisogno di sostegno e protezione. Quattro gli ostacoli principali a un allattamento efficace e prolungato secondo quanto riferito dall'OMS stessa: insufficienza delle politiche di sostegno all'allattamento al seno, mancanza di preparazione degli operatori sanitari nel sostegno all'allattamento, marketing aggressivo delle aziende produttrici di sostituti del latte e difficoltà relative alle legislazioni sulla tutela della maternità.
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“La promozione dell'allattamento rappresenta un'importante finestra di opportunità per le strategie di prevenzione dell'obesità in Europa" ha concluso il dottor Joao Breda, a capo dell'iniziativa di sorveglianza sull'obesità infantile dell'OMS.