Dopo una lunga attesa è finalmente arrivato il verdetto dell'Istituto superiore di sanità (ISS) sull'olio di palma. Verdetto che, per la verità, non aggiunge molto a quanto già noto su questo ingrediente, uno dei più controversi tra quelli utilizzati dall'industria alimentare.
Secondo l'Istituto superiore di sanità, il problema dell'olio di palma sta nel suo elevato contenuto di acidi grassi saturi, pari a circa il 50% del totale.
Sono infatti proprio questi grassi - tipicamente presenti in prodotti di origine animale come il burro o la carne - a essere associati a effetti negativi per la salute, e in particolare all'aumento del rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari.
L'olio di palma fa male quanto burro, latticini o carni, non di più. E a parte i grassi saturi, non avrebbe altre componenti specifiche con potenziali effetti negativi per la salute.
Così, il consiglio generale fornito agli italiani è quello di "contenere il consumo di alimenti apportatori di elevate quantità di grassi saturi". E quindi latticini, carne, uova e prodotti preparati con olio di palma, come sono ormai moltissimi prodotti industriali, dalle merendine ai cracker, dal gelato confezionato alle creme dolci spalmabili.
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Secondo quanto riportato nel documento dell'Iss, nella nostra dieta quotidiana i grassi saturi non dovrebbero superare il 10% delle calorie totali. Il vero problema, a questo punto, è capire quanti grassi saturi mangino effettivamente gli italiani.
L'ISS ha tentato una stima, a partire però da dati che sono probabilmente superati perché risalgono a un'indagine condotta nel 2005/2006, cioè ormai dieci anni fa. Secondo questi dati, gli adulti consumerebbero ogni giorno circa 27 grammi di grassi saturi, e i bambini di 3-10 anni circa 24-27 grammi: un pochino di più di quanto raccomandato per gli adulti, decisamente troppo per i piccoli. Tra l'altro, è molto probabile che si tratti di dati sottostimati, soprattutto se si considera che negli ultimi dieci anni sono molto cresciute le importazioni italiane di olio di palma.
Insomma, il messaggio è complessivamente d'allerta: l'olio di palma non è un ingrediente da demonizzare di per sé, ma - come accade per altri alimenti - se il suo consumo è eccessivo può diventare pericoloso per la salute. Dunque occhio alla spesa e a quello che si mette nel piatto.
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