Bablu Jatav è uno dei migliaia di guidatori di risciò in India, vive nel Rajasthan e ha 38 anni. Poco più di un mese fa, è rimasto vedovo: sua moglie Shanti è morta di parto dando alla luce la piccola Damini.
Il neo papà ha dovuto fin da subito fare i conti con la realtà, occuparsi della bimba e pagare l’affitto di casa 500 rupie al mese (poco più di sette euro). Con coraggio e fermezza, si è rimboccato le maniche e ha deciso di portare la bimba con sé, al lavoro.
Probabilmente nessuno sarebbe venuto a conoscenza di questa storia se la piccola, costretta a vivere di stenti, esposta per ore al sole e alla polvere per tutto il giorno, non fosse finita in ospedale. Alla piccola è stata diagnosticata una polmonite e una forte anemia: “La mia bambina è debole perché non è mai stata allattata dalla mamma”, ha detto Bablu.
Il giornale locale ha deciso di pubblicare la notizia e la storia ha fatto il giro del mondo. Una rete di aiuti, dall’amministrazione distrettuale a donatori di tutto in prevalenza pakistani, si è formata per aiutare Bablu e la sua bimba.
Tanta anche la solidarietà dei social media “Le ragazze potranno non diventare mai delle regine per il loro partner - si legge in uno dei tanti tweet circolati sull'hashtag #SaveTheGirlChild #-. Lei però sarà sempre una principessa per il suo papà».
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